ROMA (Reuters) - L'Italia si impegna con l'Europa a mettere in atto una "graduale riduzione" del deficit dal 2020 dopo una deviazione limitata dalle regole di bilancio nel 2019.
Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, spiegando che sterilizzare gli aumenti di Iva e accise significa, per il prossimo anno, partire da un deficit del 2%, a cui vanno aggiunti 0,2 punti di Pil necessari a finanziare gli investimenti pubblici.
"Se partiamo dal 2,2% evidentemente, pur con un deficit che ci allontana nel 2019 dall'obiettivo di aggiustamento strutturale, non mi pare si possa delineare un governo dalle finanze allegre", ha detto Tria alla presentazione dei nuovi scenari macroeconomici di Confindustria.
Il governo ha ufficialmente annunciato di voler fissare al 2,4% del Pil il deficit nei prossimi tre anni. Tuttavia, di fronte alle pressioni dei mercati e dell'Unione europea, è in corso un negoziato con la maggioranza per ridurre i target del biennio 2020/2021, forse anche sotto quota rispettivamente 2,2 e 2%.
Tria assicura che la riduzione del rapporto debito/pil mostrerà un'accelerazione dal 2019 grazie anche alle politiche di sostegno alla crescita, a cominciare dai 15 miliardi di investimenti pubblici addizionali previsti in manovra nel triennio 2019-2021.
È inoltre "auspicabile" riportare, nell'arco della legislatura, il livello di investimenti pubblici al 3% del Pil.
La spinta alla crescita avverrà anche tramite una semplificazione dei "percorsi autorizzativi" necessari a sbloccare gli investimenti delle grandi società partecipate dallo Stato, quotate e non.
"Il vero problema dell'Italia, al di là della fase congiunturale, è che da circa dieci anni il tasso di crescita è costantemente inferiore a quello dell'Ue di circa un 1 punto percentuale", ha detto Tria.
"L'obiettivo del governo è eliminare in due anni il divario".
Il ministro conferma i grandi capitoli della manovra. Il reddito di cittadinanza entrerà in vigore dal 2019: "Non si può stare nel mercato globale senza reti di protezione per i perdenti".
La revisione della legge Fornero aiuterà le imprese ad aumentare la produttività accelerando il turnover tra anziani e giovani.
In ambito europeo, prosegue il ministro, va completata l'Unione bancaria mentre gli squilibri macroeconomici dei paesi membri vanno aggiustati "simmetricamente", un invito esplicito alla Germania perché riduca il suo avanzo di parte corrente.
(Giuseppe Fonte)