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La possibile fusione tra CaixaBank e Bankia trascina le banche europee

Pubblicato 04.09.2020, 10:01
Aggiornato 04.09.2020, 10:02
© Reuters.
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Di Mauro Speranza

Investing.com – Settore bancario europeo in gran spolvero in questa seduta post sell-off dopo le notizie arrivate dalla Spagna relative ad una possibile fusione tra CaixaBank e Bankia .

A Madrid il titolo Bankia (MC:BKIA) guadagna oltre il 30%, mentre CaixaBank cresce del 13%, seguite da altri istituti spagnoli come Sabadell (MC:SABE) (+11%), Bankinter (MC:BKT) (+6%), BBVA (MC:BBVA) (+5%) e Santander (+4%). La corsa degli istituti spagnoli trascina lo STOXX Banks EUR Price che cresce del 3,60%

In Italia, l’indice bancario FTSE Italia All Share Banks guadagna l’1,50% sovraperformando il Ftse Mib (+0,90%), guidato da Banco Bpm (MI:BAMI) (+5%), Creval (MI:PCVI) (+4%), FinecoBank (MI:FBK) (+3,5%), Illimity Bank (+2,40%) e Unicredit (MI:CRDI).

Bene anche le banche francesi come BNP Paribas (MI:BNPP) (+3%) e Credit Agricole (PA:CAGR) (+2,80%), mentre vola Commerzbank (DE:CBKG) (+8%) e Deutsche Bank (DE:DBKGn) aggiunge un 4%.

CaixaBank e Bankia confermano la fusione

I management di CaixaBank e Bankia hanno confermato prima dell’apertura del mercato l’avvio delle trattative per una fusione tra i due istituti che potrebbe portare alla creazione della più grande banca spagnola.

La conferma è arrivata alla mezzanotte di ieri tramite una comunicazione alla National Securities Market Commission (CNMV).

"Data la sua natura preliminare, si segnala che è stata presentata una proposta agli organi direttivi di Bankia per avviare uno studio e un'analisi che consenta al Consiglio di Amministrazione di prendere le opportune decisioni, con l'assistenza dei relativi advisor", spiegavano da Bankia.

CaixaBank, inoltre, ha precisato che sono in fase di scambio di informazioni "per valutare l'operazione, nell'ambito di una due diligence, con l'aiuto di consulenti per l'operazione".

La capitalizzazione di Bankia è di circa 3.178 milioni di euro, mentre quella di CaixaBank è di circa 10.860 milioni. Se l'operazione sarà completata, la fusione darà vita ad un gruppo con un patrimonio di 650 miliardi di euro, circa 6.600 filiali (4.400 in Catalogna e oltre 2.200 in Spagna) e un organico complessivo di oltre 51.000 dipendenti (quasi 35.600 in CaixaBank e circa 16.000 in Bankia), il che consentirà di realizzare importanti sinergie.

Secondo il quotidiano El Confidencial, la Fondazione La Caixa controllerebbe il 30% del gruppo risultante dalla fusione, mentre il Fondo per la Ristrutturazione Ordinaria del Settore Bancario (FROB) ne ridurrebbe il peso da quasi il 62% al 14%.

La fusione sembra avere anche l'approvazione del governo, che ieri sera ha dato il suo parere anche attraverso il Ministero dell'Economia. Il dipartimento guidato da Nadia Calviño ha pubblicato una dichiarazione in cui riconosce che, per quanto riguarda la fusione di CaixaBank e Bankia e nel caso in cui le trattative dovessero sfociare in una proposta di accordo di fusione, "il Fondo de reestructuración ordenada bancaria (FROB) le analizzerà con completa obiettività dal punto di vista della generazione di valore e dell'ottimizzazione della loro capacità di recupero degli aiuti".

Entrambe le banche hanno confermato che "informeranno il mercato dell'esito di questa negoziazione al momento opportuno".

"L'operazione è abbastanza complementare sia dal punto di vista della solvibilità (Bankia ha un CET1 ratio del 13,27% e CaixaBank del 12,3%) sia dal punto di vista industriale", sottolineano da Link Securities.

"Vedremo cosa succederà con le trattative, tenendo conto che il principale azionista di Bankia è il FROB con il 61% e in CaixaBank c'è La Fundación La Caixa, che secondo le notizie di stampa raggiungerebbe una partecipazione nel gruppo fuso rispettivamente del 14% e del 30%", commentano in Renta 4.

I motivi della fusione

La decisione di avviare le trattative arriva a causa della crisi da coronavirus, che “ha colpito in modo significativo l'attività e il bilancio delle istituzioni finanziarie”, spiega Laura Sánchez, analista di Investing.com.

“Dalla Banca centrale europea (BCE), diverse voci avevano già avvertito che una possibile soluzione per cercare di alleviare gli effetti negativi del coronavirus potrebbe essere rappresentata dalle fusioni nel settore”, sottolinea l’esperta.

Le conseguenze di una fusione potrebbero andare al di là dei due istituti. “La conferma da parte di CaixaBank e Bankia di essere in trattativa per una fusione che potrebbe essere imminente ha aperto le porte ad una possibile era di fusioni bancarie”, in quanto “darebbe origine al più grande istituto bancario spagnolo, anche se senza la presenza internazionale che Banco Santander (MC:SAN) e BBVA (MC:BBVA) hanno attualmente, ma sarebbe un punto di partenza per altre possibili fusioni”, aggiunge Sánchez.

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