Lagarde: “tagli dei tassi in base ai dati. UE si prepari ai dazi”

Pubblicato 22.01.2025, 11:00
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OraFinanza - La Presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, ribadisce che l’istituto centrale può proseguire sulla strada dei tagli ai tassi di interesse intrapresa nei mesi scorsi. La scelta sul ritmo, avvisa Lagarde, dipenderà ancora una volta “dai dati” macroeconomici, mantra ormai ripetuto fino alla noia da tutto il consiglio direttivo di Francoforte e confermato anche al World Economic Forum di Davos.

Se la Presidente si spinge fino ad aprire alla possibilità di una maxi riduzione del costo del denaro da 50 punti base, spiegando che “non c’è riluttanza a considerare un taglio più grande dei 25 punti base” fin qui decisi, ha però aggiunto che nella BCE, dopo essere partita presto e con “mosse graduali”, permane la volontà prevalente di “continuare su questa strada, pur essendo pronta a fare nel caso quello che è necessario”.

Lagarde ha poi aggiunto di non credere che la BCE sia in ritardo sui tempi: "Al momento siamo ben posizionati per raggiungere il nostro target in modo sostenibile" nel corso del 2025.

L’intenzione di proseguire sulla strada dei tagli è stata ribadita a Davos anche da altri componenti della BCE. "Abbiamo avuto successo nella lotta contro l'inflazione che si attesterà al 2,1% quest'anno, molto vicino al nostro target”, evidenziava il governatore della banca di Francia, Francois Villeroy de Galhau in un'intervista a Bloomberg tv a margine del WEF. Riguardo alla decisione della prossima settimana, “vedremo ma c'è un consenso di continuare a procedere nella riduzione graduale del costo del lavoro a ogni meeting. Se saremo decisi a proseguire su questa strada, allora non dovremo poi dover discutere di tagli maggiori che sarebbe tutto un altro dibattito", ha aggiunto il banchiere francese.

L'impegno della BCE resta quello di valutare "di meeting in meeting, non di trimestre in trimestre, quindi è bene procedere con un sano pragmatismo nella riduzione del costo del denaro per arrivare al 2% entro l'estate, ovvero in territorio neutrale", ha concluso Villeroy.

"Siamo sulla buona strada verso il nostro obiettivo, e sembra che entro la metà di quest'anno potremmo essere vicini al target" affermava sempre a Davos il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, aggiungendo di ritenere che per quella data potrebbe essere stato raggiunto il livello neutrale del 2%.

Nagel ha comunque avvertito che il compito della BCE di domare l'inflazione non è ancora concluso. Sebbene i prezzi dei servizi rimangano "piuttosto rigidi" una minore crescita salariale potrebbe contribuire a ridurli nei prossimi mesi. Riguardo alla riunione della prossima settimana, Nagel ha affermato che esiste una "certa probabilità" di una riduzione ma ha sottolineato che i tagli "non sono mai garantiti".

Lagarde ha poi parlato della minaccia di nuovi dazi all'Unione europea da parte di Trump, affermando di "non essere sorpresa", ma, se bisognerà attendere nei prossimi giorni o settimana per capire se saranno più selettive, “noi dobbiamo essere pronti per decidere come rispondere”, quindi "qui in Europa dobbiamo prepararci".

Lagarde ha spiegato che la prima cosa che l'Europa deve fare è ridurre le proprie barriere interne portando a compimento il mercato interno ed eliminando gli ostacoli che ancora impediscono talvolta il passaggio di servizi e anche di beni. "Dobbiamo eliminare le barriere su cui abbiamo controllo" ha aggiunto.

Alla domanda se l'UE abbia la forza per assorbire l'impatto di nuove barriere commerciali, la Presidente ha risposto che i Paesi UE hanno un ampio potenziale da sfruttare sviluppando ulteriormente il mercato interno. Lagarde ha notato che l'obiettivo di Trump non è del tutto chiaro e che l'idea di sostituire l'import dall'Europa con produzione interna americana "è discutibile", ma che, in ogni caso, "il dialogo deve continuare".

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