La tempistica della riduzione iniziale dei tassi d'interesse sta diventando più prevedibile nella maggior parte delle economie avanzate e gli analisti di Goldman Sachs prevedono ora che sia la Federal Reserve che la Banca Centrale Europea (BCE) effettueranno la loro riduzione iniziale a giugno.
Anche la Banca d'Inghilterra e la Banca del Canada dovrebbero iniziare a ridurre i tassi di interesse nello stesso mese.
Per quanto riguarda la velocità delle riduzioni dei tassi di interesse, ci sono meno certezze, "soprattutto perché i funzionari delle banche centrali hanno esitato a impegnarsi in piani futuri troppo avanti", osservano gli analisti.
Nel tentativo di stimare la velocità delle riduzioni dei tassi di interesse, gli analisti hanno esaminato i dati passati sulle flessioni economiche nei paesi del G10.
Hanno identificato quattro tendenze distinte nelle tattiche di riduzione dei tassi delle banche centrali:
1) In genere, nei primi sei mesi di un ciclo di riduzione, si verifica una sequenza di tre riduzioni dei tassi d'interesse per un totale di 105 punti base.
2) Queste riduzioni sono spesso applicate più pesantemente all'inizio, con tre tagli successivi in più della metà dei casi osservati.
3 ) Le riduzioni dei tassi d'interesse tendono a verificarsi più rapidamente se l'inflazione è al di sotto del livello prefissato o se si verifica un calo sostanziale della performance economica.
4 ) È più probabile che le banche centrali accelerino la frequenza dei tagli quando si verifica un aumento del tasso di disoccupazione, dopo l'inizio del ciclo di riduzione dei tassi.
"Queste tendenze identificate rafforzano le nostre proiezioni secondo cui le principali banche centrali delle economie avanzate abbasseranno i tassi per almeno tre sessioni consecutive a partire da giugno, e continueranno a farlo in regioni come l'area dell'euro e il Regno Unito dove la crescita economica è costantemente al di sotto della media di lungo periodo", hanno dichiarato gli analisti nel loro rapporto.
Al contrario, il tasso di riduzione dovrebbe essere più graduale negli Stati Uniti, dove l'economia "continua a mostrare forza".
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