MILANO (Reuters) - La firma per la riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes), il cosiddetto fondo salva-stati, deve avvenire in una logica di pacchetto grazie alla quale vengono risolti anche altri aspetti come ad esempio la ponderazione del debito pubblico nei portafogli delle banche.
Lo ha detto il sottosegretario al ministero dell'Economia, Maria Cecilia Guerra, a margine di un convegno all'Università Cattolica di Milano.
Oggi è in calendario una duplice informativa, in Camera e Senato, del premier Giuseppe Conte sul tema del fondo salva stati, trasformatosi in oggetto di scontro in seno alla maggioranza, già traballante su molti nodi chiave.
Ieri sera a Palazzo Chigi si è tenuto sul Mes un vertice di maggioranza, al termine del quale fonti Pd riferivano che non si parla più dell'ipotesi di rinvio e si sostiene il lavoro del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri che sarà già dopodomani all'Eurogruppo con il mandato di fare gli interessi dell'Italia.
Fonti pentastellate parlavano invece di "molto da rivedere", ricordando che la decisione spetta al parlamento, che voterà la settimana prossima sulle mozioni prima del consiglio europeo dell'11 dicembre.
"Il vertice non mi sembra sia andato male, l'ipotesi venuta fuori è coerente con quanto deciso in Parlamento e cioè l'idea di andare avanti nel confronto passando anche dal Parlamento. Mi sembrerebbe ingenuo agire diversamente e quindi è un bene che Governo e Parlamento procedano di pari passo", ha detto Guerra.
"È stata una scelta ragionata che tiene aperto uno spazio di manovra proposto da tante forze politiche tra cui Leu a cui appartengo. E cioè che la firma deve avvenire in una logica di pacchetto in cui vengono sciolti anche gli altri aspetti di questo pacchetto, in particolare quella che noi non vogliamo, cioè la ponderazione dei debiti pubblici in relazione al rating del paese che sarebbe molto punitiva per l'Italia", ha aggiunto.
(Andrea Mandalà, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, Sabina Suzzi)