di Elisa Anzolin
MILANO (Reuters) - Con il primo sudato via libera del governo francese all'operazione su Stx France, Fincantieri si avvia a consolidare la propria posizione di leadership nella costruzione di navi da crociera, con una quota di mercato che secondo gli analisti salirebbe al 50-60%, ridisegnando gli equilibri del settore a livello globale.
"L'operazione avrebbe senso dal punto di vista strategico per Fincantieri perchè trasformerebbe in un duopolio il mercato delle crociere e il gruppo entrerebbe in possesso di un cantiere in grado di costruire navi di grandissima dimensione, segmento al momento non presidiato", spiegano gli analisti di Equita nella nota odierna, ricordando che Stx ha registrato nel 2015 1 miliardo di fatturato, con un Ebitda di 50 milioni e un debito di 600 milioni. Fincantieri ha chiuso il 2016 con ricavi a 4,43 miliardi, un Ebitda di 267 milioni e una posizione finanziaria netta consolidata negativa per 615 milioni.
L'accordo preliminare annunciato ieri, frutto di un compromesso tra le esigenze italiane e francesi, prevede che Fincantieri abbia il 48% di Stx France affiancata dalla Fondazione CRTrieste con un 6-7%. Lo stato francese manterrà la propria quota del 33%, mentre il gruppo francese Dcns avrà il 12% circa.
Per avere il via libera del governo francese, Fincantieri si è impegnata a salvaguardare i posti di lavoro e gli investimenti.
MAGGIORI MARGINI DI MANOVRA SUI PREZZI
Anche gli analisti di Kepler Cheuvreux in uno studio di gennaio - subito dopo il via libera della corte sudcoreana all'offerta di Fincantieri - avevano messo in evidenza la formazione di un duopolio, con la tedesca Meyer Werft all'altro polo, "che potrebbe spostare il bilanciamento dei poteri dagli operatori di crociere ai costruttori".
La concentrazione del settore potrebbe dare ai costruttori maggiori margini di manovra sui prezzi, con un conseguente miglioramento della redditività.
L'operazione, una volta raggiunti gli accordi definitivi, dovrà essere sottoposta all'Antitrust europeo.
Con l'acquisizione di Stx France, inoltre Fincantieri cresce nel settore delle navi di grande tonnellaggio, dal momento che i cantieri di Saint-Nazaire sono in grado di costruire le più grandi navi da crociera a livello mondiale.
I cantieri francesi di Saint-Nazaire, oltre alla costruzione di navi da crociere, sono specializzati anche nella costruzione di navi militari, portaelicotteri inclusi.
Inoltre con lo schema di azionariato presentato ieri, si consolida il legame tra Fincantieri e il gruppo specializzato nell'industria navale militare Dcns, che già lavorano assieme su alcuni programmi.
La presenza di Dcns in Stx dovrebbe rinforzare ulteriormente la cooperazione tra Dcns e Fincantieri nel segmento navale e potrebbe aiutare Fincantieri nell'aggiudicarsi una importante commessa australiana, spiega Banca Imi.
A questo proposito, come in passato ipotizzato da alcuni giornali, gli analisti di Banca Akros sottolineano che "un possibile consolidamento di medio termine nella difesa potrebbe coinvolgere anche Fincantieri e Dcns".
Il prezzo che dovrebbe essere pagato per Stx France si aggira intorno agli 80 milioni secondo una fonte (da dividersi poi pro-quota, considerata l'entrata degli altri azionisti previsti dall'accordo preliminare). Alcuni analisti mettono però in evidenza come l'enterprise value, che include anche il debito, sia molto più alto e si aggiri sui 700-900 milioni.
Gli analisti di Banca Imi, nella nota quotidiana, giudicano l'esborso per l'operazione "completamente sostenibile" per Fincantieri, pur sottolineando che le sinergie potrebbero non vedersi immediatamente.
Il 66,66% di Stx France è stato messo in vendita dalla coreana STX Offshore & Shipbuilding, sotto procedura fallimentare a seguito del difficile periodo attraversato dalla cantieristica navale. Negli anni socrsi la controllata finlandese era stata venduta alla tedesca Meyer Werft.
Fincantieri, che da anni continua a proclamare la necessità di un consolidamento a livello europeo, ha quindi colto l'opportunità che si è presentata e che potrebbe portare, se si concluderà con successo, alla creazione di un campione europeo in grado non solo di aver un ruolo predominante nelle navi da crociera ma anche di avere maggiore forza nelle gare per commesse militari fuori dall'Europa.
Intorno alle 15,55 il titolo è in calo dell'1,6% a 0,7725 euro. Con i rialzi degli ultimi mesi, il titolo è tuttavia risalito intorno al prezzo della quotazione - tre anni fa - di 0,78 euro.