BRUXELLES (Reuters) - Oltre che per l'Italia, la Commissione europea ha proposto di adottare misure disciplinari nei confronti della Francia e di altri cinque Paesi Ue per deficit eccessivo.
I Paesi citati dall'esecutivo comunitario sono Italia, Belgio, Francia, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia. I deficit sono perlopiù un bagaglio ereditato dalla pandemia da Covid e dalla crisi dei prezzi energetici in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel 2022.
I riflettori sono puntati sulla Francia perché è la seconda economia Ue e si trova in un periodo di turbolenze politiche dopo che il presidente Emmanuel Macron ha indetto elezioni nazionali lampo per il 30 giugno-7 luglio dopo i deludenti risultati del suo partito alle elezioni europee.
Le misure disciplinari, note come procedura per i disavanzi eccessivi, saranno le prime di questo tipo da quando nel 2020 l'Unione europea ha sospeso le sue regole di bilancio, volte a prevenire l'indebitamento eccessivo, e ha poi riformato il quadro per tenere conto delle nuove realtà economiche di un debito post-pandemia elevato.
La Francia ha registrato un deficit di bilancio pari al 5,5% del Pil nel 2023, che dovrebbe ridursi, solo leggermente, al 5,3% quest'anno, ancora ben al di sopra del limite di deficit del 3% del Pil stabilito dall'Ue.
Il debito pubblico francese si attestava al 110,6% del Pil nel 2023 e la Commissione prevede un aumento al 112,4% quest'anno e al 113,8% nel 2025. Si tratta di quasi il doppio del limite Ue del 60%.
I colloqui tra la Commissione e i Paesi sotto procedura su come ridurre rapidamente il deficit e il debito si terranno nei prossimi mesi. La Commissione ha proposto a Parigi un percorso di sette anni per riportare il debito su un andamento discendente.
"Qualunque sia il governo che si formerà dopo le elezioni del 7 luglio, dovrà lavorare con la Commissione per definire una strategia a medio termine", ha detto un funzionario del ministero delle Finanze francese.
"Alla fine dovrà produrre una strategia coerente con il nuovo Patto di Stabilità e Crescita", ha detto il funzionario.
Tuttavia, con il partito di estrema destra Rassemblement national (Rn) di Marine Le Pen in testa nei sondaggi prima del voto, la Commissione si troverà probabilmente di fronte a un governo fortemente euroscettico a Parigi che intenderà allentare, piuttosto che restringere, la politica fiscale.
Il partito di Le Pen vuole abbassare l'età pensionabile e i prezzi dell'energia e aumentare la spesa pubblica, e appoggia una politica economica protezionistica da "France first", il che fa già preoccupare i mercati per le finanze pubbliche del Paese.
"Il graduale risanamento dei conti pubblici previsto dall'attuale governo sarà la prima vittima della crisi politica", ha detto in una nota Leo Barincou, economista di Oxford Economic.
"È improbabile che un Parlamento diviso riesca a trovare un accordo su tagli alla spesa politicamente difficili, che porterebbero a un deficit più elevato rispetto alla nostra attuale linea di base". Nel frattempo, l'attuazione della piattaforma di Rn nella sua forma attuale aumenterebbe il deficit pubblico", ha aggiunto Barincou.
La scorsa settimana gli investitori hanno abbandonato gli asset francesi a causa dell'incertezza politica, con i rendimenti dei bond francesi che hanno registrato il più grande balzo settimanale dal 2011 e i titoli bancari in forte calo.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Francesca Piscioneri)