Gli Stati Uniti lasceranno il podio di prima potenza sui mercati azionari globali, mentre le azioni europee sorprenderanno in positivo. Tornerà in focus il mercato obbligazionario con utili superiori alla media. Da preferire il credito investment grade
È appena iniziato quello che potrebbe essere un anno non eccezionale per gli investitori, ma nel quale non mancheranno occasioni da cogliere. Secondo la Strategy unit di Pictet Asset Management, infatti, nel corso del 2024 vedremo la crescita economica rallentare, l’inflazione diminuire sempre più (ma non quanto sperato), rendimenti azionari meno brillanti del 2023, obbligazioni che performeranno meglio. Dal punto di vista geografico, gli Stati Uniti non saranno più la prima potenza sui mercati azionari globali, mentre le azioni europee sorprenderanno in positivo. Allo stesso tempo, le economie dei mercati emergenti supereranno quelle dei Paesi sviluppati, sebbene i punti interrogativi sull’economia cinese rimarranno e porteranno gli investitori a preferire le obbligazioni alle azioni.
IL 2024 NON SARÀ UN ANNO ECCEZIONALE
“È poco probabile che il rischio geopolitico diminuisca in modo significativo – dice Pictet AM – visto che i Paesi emergenti saranno responsabili per la metà delle elezioni che si terranno durante l’anno, il che probabilmente comporterà un leggero aumento della volatilità di mercato. Complessivamente, il 2024 non sarà un anno eccezionale per gli investitori. Allo stesso tempo, però, ci aspettiamo che la stretta correlazione tra le asset class che ha caratterizzato i mercati negli ultimi anni, in cui azioni e obbligazioni si sono mosse di pari passo, si attenui. Ciò dovrebbe consentire ai portafogli bilanciati di mostrare una migliore diversificazione”...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge