Di Geoffrey Smith
Investing.com - La vittoria di Emmanuel Macron al primo turno delle elezioni dell'Eliseo ha portato un certo sollievo ai mercati francesi, dopo il panico scatenatosi la scorsa settimana sui rendimenti obbligazionari a seguito del recupero inaspettato di Marine Le Pen nei sondaggi.
Con quasi tutti i voti contati, Macron è al primo posto con il 27,8% delle preferenze mentre la leader del Front National segue con una percentuale del 23,9%. Sorprende il risultato ottenuto dal candidato di sinistra Melenchon (21%), mentre l'altro candidato di estrema destra, Eric Zemmour, ha deluso ampiamente le attese raccogliendo meno del 10% dei consensi.
A meno di due settimane dal secondo voto che deciderà chi riderà all'Eliseo, i sondaggisti dell'istituto Ifpo prevedono un ballottaggio molto serrato, con il 51% per Macron e il 49% per Le Pen, una differenza molto più contenuta del 2017, quando l'attuale presidente ha battuto Le Pen con il 66,1% dei consensi.
Ed è l'incertezza sul risultato finale a guidare l'andamento dei mercati di Parigi. Dopo aver raggiunto il rendimento più alto dall'estate 2014, il decennale francese è poco mosso all'1,275%, mentre il CAC 40 è l'unico listino a muoversi in positivo (+0,4%).
"Anche se Le Pen non sta più conducendo una campagna di "Frexit", il risultato delle elezioni sarà ancora di grande importanza per il futuro dell'Europa. Le Pen, infatti, mira a limitare l'influenza dell'UE sulla politica francese. Al contrario, Macron ha l'intenzione di portare avanti un'ulteriore integrazione europea", ha scritto in una nota di ricerca Willem Verhagen, senior economist multi-asset di NN Investment Partners, prima del primo turno di domenica.
Le elezioni arrivano in un momento particolare per l'Europa. In primo luogo, sottolinea l'economista, "l'unione monetaria soffre ancora di una struttura istituzionale incompleta non in grado di sostenerla", in secondo luogo c'è il tema della deglobalizzazione: l"'Europa dovrà essere più autonoma e indipendente in vari settori come la geopolitica, la difesa, le industrie high-tech e la produzione di energia (verde)".
Se guardiamo all'impatto sui mercati azionari, una vittoria di Macron sarà probabilmente un non-evento visto che sarebbe il risultato più scontato. "Potrebbe portare a un sollievo a breve termine - precisa Verhagen - ma non cambierà fondamentalmente lo scenario. Una vittoria di un candidato dell'estrema destra o dell'estrema sinistra rappresenterebbe al contrario un importante spinta contraria, non solo per la Francia ma per l'intero mercato azionario europeo".
Nel breve termine, nei mercati obbligazionari potremmo assistere "ad un certo allargamento dello spread "tra i rendimenti a 10 anni francesi e tedeschi che rifletterebbe un rischio politico più alto, ed in generale, "una maggiore incertezza sulle prospettive di chi vincerà le elezioni farà aumentare gli spread". "Nel caso in cui un candidato di estrema destra vinca, o che comunque renda più complessa la vittoria di Macron, ci potrebbe essere un significativo repricing degli spread francesi e periferici, visto che si potrebbe rialzare il rischio di una maggiore frammentazione europea", conclude l'economista.