Di Mauro Speranza
Investing.com – La più grande IPO del mondo è partita. Inizia oggi, infatti, il collocamento di Saudi Aramco (SE:ARAM) che poterà in borsa una valutazione fino a 1.700 miliardi di dollari.
Il gigante petrolifero collocherà sul mercato 1,5% del capitale, in un’offerta pubblica del valore di 24-25,6 miliardi di dollari.
Saudi Aramco ha indicato una forchetta di prezzo tra 30 e 32 riyal sauditi, corrispondenti ad un range tra gli 8 e 8,52 dollari per azione.
I singoli investitori, comunque, potranno vedersi assegnati un massimo dello 0,5% delle azioni ed è prevista un bonus share per gli investitori retail, i quali avranno diritto a ricevere un’azione per ogni dieci di offerta assegnata nel caso in cui detengano tali titoli per 180 giorni a partire dalla prima data in cui le azioni saranno negoziate sulla Borsa saudita “Tadawul”.
Per l’operazione sono state scelte nove banche di fama mondiale per il ruolo di consulenti, ovvero Jp Morgan Chase & Co., Morgan Stanley (NYSE:MS), Goldman Sachs Group, Bank of America Merrill Lynch, Citigroup, Hsbc Holdings, Credit Suisse Group e due banche di investimento nazionali.
La società aveva comunicato utili per 68 miliardi di dollari nei primi mesi dell’anno, con 244 miliardi di dollari di ricavi e altre entrate collegate a vendite.
“Aramco ha realizzato ricavi per 244 miliardi di dollari e un utile netto di 68 miliardi di dollari, con un flusso di cassa di 59 miliardi e capex di 23 miliardi durante i primi nove mesi del 2019. È importante sottolineare che il management ha anche suggerito che è probabile che le spese aumentino da 30 miliardi di dollari nel 2019 a 35-40 miliardi di dollari l'anno prossimo, passando a 40-45 miliardi di dollari nel 2021", si legge nel report di Mediobanca Securities.
L’offerta di chiuderà il 28 novembre per gli investitori retail e il 4 per gli istituzionali. Al termine del periodo di book-building, il 5 dicembre, sarà comunicato il prezzo finale.
L’IPO di Saudi Aramco rappresenta “una tappa significativa nella storia della società e un progresso importante per la realizzazione di Vision 2030, il piano del regno per una diversificazione ed una crescita economica sostenibile", spiegava il CEO Yasir al-Rumayyan.
Il collocamento azionario infatti fa parte della grande riforma annunciata dal principe ereditario Mohammed bin Salman, che punta ad una crescita sostenibile e ad un mix energetico composto da idrocarburi ed energie rinnovabili.