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Russia, effetti sanzioni colpiscono società europee, Carlsberg taglia stime

Pubblicato 20.08.2014, 16:31
Russia, effetti sanzioni colpiscono società europee, Carlsberg taglia stime

(Reuters) - Carlsberg ha annunciato che quest'anno l'utile operativo sarà inferiore a quello del 2013 a causa del peggioramento delle attività in Europa orientale e soprattutto in Russia, uno dei suoi principali mercati.

Il produttore di birra danese prevede ora un calo, inferiore al 5%, dell'utile operativo, rispetto alla precedente previsione di un incremento dello stesso ammontare. E' la seconda volta quest'anno che la società rivede al ribasso i propri obiettivi. Il titolo cede il 3,6% alla borsa di Copenaghen.

La società, che ha una forte esposizione al mercato russo, prevede inoltre che quest'anno nel solo mercato russo le vendite possano scendere dal 5 al 10% e come conseguenza potrebbe chiudere degli stabilimenti in Europa orientale.

Secondo gli analisti il gruppo danese soffre più dell'impatto della situazione sull'economia russa, che potrebbe finire in recessione, che delle sanzioni commerciali europee e il conseguente embargo russo sui prodotti alimenari europei.

Anche Heineken oggi ha dato i risultati del primo semestre, che però sono risultati migliori delle attese, grazie a una riduzione dei costi e un incremento delle vendite ovunque tranne che in Europa centrale e orientale. Anche il produttore di birra olandese ha registrato un calo dei volumi delle vendite in Russia "a bassa doppia cifra", ma gli effetti sono stati ridotti a causa della minore esposizione all'Europa dell'est.

EFFETTO SANZIONI RUSSIA SU ALTRE SOCIETA' EUROPEE

Quello di Carlsberg è l'ultimo di una serie di casi che mostrano l'impatto delle tensioni tra Russia e Occidente sulle società europee, nonchè delle sanzioni incrociate, che potrebbero non essersi ancora esaurite. Secondo un giornale russo, la Russia potrebbe infatti ampliare le sanzioni fino a includere il bando alle importazioni di auto se Usa e Unione europea imporranno ulteriori sanzioni contro il paese.

Le esportazioni tedesche verso la Russia, soprattutto quelle di auto e macchinari, nel primo semestre sono scese del 15,5%, secondo i dati diffusi oggi dall'ufficio di statistica tedesco.

E metà delle società finlandesi hanno risentito delle sanzioni incrociate, secondo quanto emerso nei giorni scorsi da un sondaggio delle Camera dicommercio locale.

Guardando alle singole società, prima di Carlsberg, l'utility tedesca E.ON nei giorni ha mostrato che l'utile core del primo semestre è sceso del 12% a causa della situazione economica in Russia.

Restando agli esempi più recenti, il gruppo tedesco Henkel ha previsto che i prossimi sei mesi saranno più difficili, con le vendite colpite dalle tensioni in Russia e dal tasso di cambio volatile.

Nei giorni scorsi infine la Russia ha inoltre rispedito in Italia diversi container di Grana Padano e sono stati cancellati degli ordini per le pere di Modena nel contesto del bando sui prodotti alimentari europei, che secondo quanto stimato da Coldiretti nei giorni scorsi potrebbe costare ai produttori italiani svariati milioni di euro.

"A rischio ci sono spedizioni di ortofrutta per un importo di 72 milioni di euro nel 2013, le carni per 61 milioni di euro, latte, formaggi e derivati per 45 milioni di euro mentre è ancora incerta la situazione della pasta esportata nel 2013 per un valore di 50 milioni di euro ma in aumento del 20 per cento nel primo quadrimestre", spiega Coldiretti.

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