OraFinanza - Ultimo mese dell’anno in calo per le vendite di Stellantis (BIT:STLAM) in Italia e 2024 che si chiude in rosso per la casa automobilistica italo-francese, facendo peggio del mercato complessivo.
A dicembre la società immatricolato 24.411 unità, in calo del 18,1% rispetto alle 29.818 veicoli dello stesso mese del 2023, flessione leggermente inferiore a quella di novembre (-24,6%). In diminuzione anche la quota di mercato, scesa al 23,1% del mercato italiano dal 26,8% del dicembre 2023. Nell’intero 2024, Stellantis ha immatricolato 452.615 vetture, in calo del 9,9% rispetto alle 502.546 del 2023 e la quota di mercato si è ridotta al 29% dal 32%.
Stellantis “ha nettamente sottoperformato” sottolineano gli analisti di Equita Sim, aggiungendo che “la debolezza dei volumi non sorprende essendo già incorporata nelle guidance 2024 (comunque piuttosto ampie) riviste al ribasso a fine settembre”.
“Resta da verificare l’andamento in nord America nel quarto trimestre (quasi 30% dei volumi di gruppo del 2023) e l’entità dell’effetto prezzi negativi (col rischio che ciò possa trascinarsi anche nel 2025)”, concludono dalla sim che sul titolo Stellantis mantengono la raccomandazione ‘hold’, con target price a 15 euro rispetto ai 12,218 euro di questa mattina (-3%).
Per quanto riguarda i modelli, Stellantis vede quattro auto nella classifica delle prime cinque più vendute in Italia il mese scorso. In particolare, la vettura più venduta nel nostro Paese si conferma la Fiat Panda, con 4.510 unità, seguita dalla Citroen C3, sul gradino più basso del podio, la Jeep Avenger e la Peugeot 208.
Tra i brand ex Fca, Alfa Romeo a dicembre 2024 ha registrato 1.993 immatricolazioni, in rialzo del 31,81% su anno (quota dell'1,89%), Jeep 4.039 unità, in aumento del 2,77% (quota del 3,82%), Fiat 6.196 unità, in ribasso del 41,15% (quota del 5,86%) e Lancia 636 unità, in frenata del 78,84% (quota dello 0,6%). Maserati ha registrato 119 vetture, in discesa del 38,97% (0,11% la quota di mercato), mentre si consolida il 2024 di Jeep, in ottava posizione nel ranking assoluto con il 4,4% di quota e Avenger risulta il Suv più venduto nella penisola.
La pesante performance di Stellantis trascina al ribasso il risultato del mercato complessivo italiano, al suo quinto mese consecutivo con il segno meno. A dicembre sono state immatricolate 105.715 auto, il 4,93% in meno rispetto alle 101.201 di dicembre 2023, anche se il calo risulta più contenuto rispetto al -10,8% di novembre.
Nei 12 mesi, l’anno si chiude con 1.558.704 auto immatricolate, un dato che vale lo 0,5% in meno rispetto a quota 1.566.521 auto immatricolate nel 2023.
Nonostante il dato complessivo risulti solo leggermente negativo (-0,5%), il dato del 2024 è “del 18,7% inferiore ai livelli del 2019”, evidenziano dal Centro Studi Promotor, “cioè sull’anno che ha preceduto la pandemia e al cui livello il mercato auto italiano non riesce a ritornare nonostante che il Pil abbia già raggiunto e superato il livello del 2019”.
Inoltre, “a fine dicembre soltanto il 4% degli intervistati giudica alta l’acquisizione di ordini, mentre per l’80% l’acquisizione è stata su bassi livelli e soltanto per il 16% è stata su livelli normali”, proseguono da Promotor, sottolineando che “ovviamente questa situazione giustifica forti preoccupazioni per l’andamento delle vendite di autovetture in Italia nell’anno appena iniziato e d’altra parte, dalla stessa fonte, cioè dall’inchiesta del CSP, si apprende che nei prossimi tre/quattro mesi le vendite di autovetture aumenteranno soltanto per il 14% dei concessionari interpellati, mentre per il 38% il mercato rimarrà stabile e per il restante 48% sarà in calo”.
Data questa situazione, le prospettive per il settore dell’auto nel 2025 (e per gli anni seguenti) “non sono certamente positive e va segnalato che catastrofico sarebbe l’effetto sul settore dell’auto se l’Unione europea irrogasse, anche nell’anno appena iniziato, le multe miliardarie previste per le case automobilistiche che non hanno rispettato i diktat dell’Unione in materia di produzione e di vendite di auto nell’anno precedente che, in questo caso, è il 2024”, aggiungono dall’istituto.
Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, “invece di irrogare multe miliardarie, l’Unione europea dovrebbe prevedere aiuti alle case automobilistiche tali da compensare i danni prodotti dalla politica adottata dall’Unione nella transizione energetica”.