LONDRA (Reuters) - L'autorità europea per la supervisione del sistema finanziario Eba definisce il livello dei crediti deteriorati fonte di "grave preoccupazione", indicando per l'Unione europea una media pari a 5,6%, oltre il doppio rispetto agli Stati Uniti.
Aggiornati al 30 giugno scorso, i dati Eba mettono in luce come tra i primi nella classifica delle sofferenze tra i Paesi dell'Unione europea - in totale circa 1.000 miliardi di euro, ovvero il prodotto interno lordo spagnolo o il 7,3% del Pil Ue - stanno gli istituti di credito italiani, con 'non performing loan' pari a 16,7% del totale.
In termini non assoluti ma percentuali, sempre al 30 giugno, peggio delle banche italiane sono messe le cipriote, con una media di circa 50%, seguite dalle slovene a 28,4%, dalle irlandesi al 21,5% e dalle ungheresi al 18,9%.
Nel caso dell'Italia, dice Eba, i crediti deteriorati corrispondono a 17,1% del Pil, mentre in quello della Spagna la percentuale è equivalente al 15,8% del Pil.
Sul totale delle 105 banche prese in esame dall'Eba in 20 paesi Ue insieme alla Norvegia, campione di virtù risultano le svedesi, con sofferenze limitate a 1,1% sul totale dei crediti.