Investing.com - Positivi i titoli asiatici questo lunedì, i mercati in Cina sono chiusi e gli investitori attendono ulteriori indicazioni dalla Federal Reserve questa settimana dopo i dati deludenti sull’occupazione rilasciati la scorsa settimana che hanno messo in dubbio un aumento dei tassi questo mese.
L’indice S&P/ASX 200 subisce un’impennata dell’1,95%, mentre l’indice Nikkei 225 schizza dell’1,58%.
In Giappone, la media degli stipendi per il mese di agosto è salita dello 0,5%, il secondo aumento consecutivo, ma meno dello 0,7% previsto.
La media degli stipendi dovrebbe segnare un aumento nel trimestre che va da luglio a settembre dopo il calo dello 0,7% su base annua registrato nel trimestre che va da aprile a giugno, quando l’economia ha visto una contrazione per via del calo della spesa dei consumatori e degli investimenti delle imprese, oltre alla lenta ripresa degli stipendi, all’aumento dei costi di importazione ed all’incertezza legata alla crescita globale.
Intanto, in Australia l’indice TD-MI sull’inflazione per il mese di settembre è salito allo 0,3% su base mensile, dall’aumento dello 0,1% di agosto.
Annette Beacher, a capo della TD Securities per la regione Asia-Pacifico ha spiegato che “gli indici sull’inflazione si stanno avvicinando al tasso annuo del 2%, un fenomeno già annunciato dalla RBA, grazie all’indebolimento del dollaro australiano che supporta i prezzi all’importazione, controbilanciato da un’inflazione nazionale positiva”.
Questa settimana gli investitori attenderanno i verbali del vertice di politica monetaria di settembre della Fed, previsti per mercoledì, in cui la banca centrale ha deciso di rinviare l’aumento dei tassi di interesse.
I riflettori saranno puntati inoltre sui vertici delle banche centrali in Giappone, Australia e Regno Unito.
Questo lunedì i mercati in Cina resteranno chiusi per festa nazionale.
Il Regno Unito rilascerà i dati sull’attività del settore dei servizi.
Nella zona euro, è previsto un incontro dei ministri delle finanze dell’Eurogruppo a Bruxelles.
L’Institute of Supply Management rilascerà i dati sull’attività del settore servizi.
La scorsa settimana, i titoli azionari statunitensi hanno chiuso al rialzo la seduta di venerdì grazie ai guadagni nei settori di Greggio e Gas, Materie Prime e Sanità che hanno segnato le migliori performance sugli indici.
Alla chiusura, l’indice Dow Jones Industrial Average è schizzato dell’1,23%, mentre l’indice S&P 500 ha subito un’impennata dell’1,43%, e l’indice NASDAQ Composite ha registrato +1,74%.
Venerdì, i dati hanno mostrato che l’economia USA ha aggiunto meno posti del previsto il mese scorso, segnale che i tassi di interesse potrebbero restare invariati fino all’inizio del prossimo anno.
Il Dipartimento per il Lavoro ha dichiarato che l’economia USA ha aggiunto solo 142.000 nuovi posti di lavoro il mese scorso, ben al di sotto dei 201.000 previsti dagli economisti.
La lettura di agosto è stata rivista al ribasso a 135.000 dalla stima iniziale di 173.000 nuovi posti di lavoro.
La media dei compensi orari è rimasta invariata su base mensile mentre il tasso di partecipazione alla forza lavoro è sceso al 62,4% dal 62,6% di agosto. Il tasso di disoccupazione è rimasto al 5,1%, in linea con le aspettative.
Il report ha alimentato i timori che l’indebolimento della crescita economica globale abbia colpito anche gli Stati Uniti, spingendo molti investitori a rimandare le aspettative sulla tempistica del primo aumento dei tassi da parte della Federal Reserve all’inizio del 2016.