Investing.com - Non si ferma il crollo di Telecom che oggi cede il 3% alla sua terza seduta consecutiva (-10% da venerdì), restando il titolo perggiore della seduta odierna del Ftse Mib.
Le azioni del gruppo di telecomunicazioni scendono così a 0,4609 euro, toccando i suoi minimi storici.
Il calo era iniziato con la comunicazione del board TIM dell’impossibilità di raggiungere gli obiettivi del piano redatto dal precedente AD e un nuovo programma dovrebbe essere presentato nel corso del cda previsto per il 21 febbraio prossimo.
Inoltre, l’Agcom aveva bocciato il piano di separazione volontaria della rete Telecom in una società ad hoc, portanto il managment a valutare tutte le possibili ipotesi.
Sul tema potrebbe essere convocato al più presto un tavolo che lavori sull’ipotesi di rete unica tra Telecom Italia (MI:TLIT) e Open Fiber, secondo fonti vicine al fondo Elliot citate da Radiocor.
Secondo tali fonti, il tavolo dovrà vedere “la presenza anche di Cassa depositi e prestiti (che possiede il 50% di Open Fiber ed è anche azionista di Tim col 4,2%), di Enel (MI:ENEI) (altro azionista di Open Fiber con il restante 50%) e degli altri attori rilevanti”.
Il tavolo dovrebbe essere convocato “avendo come riferimento la norma proposta dal governo e approvata dal Parlamento” che prevede l'ipotesi di utilizzo della Rab (regulatory asset base), in caso di creazione di una rete unica tra TIM e Open Fiber.
Intanto, la situzione nel gruppo ha portato gli analisti di HSBC a ridurre il target price a 0,45 euro, rispetto ai precedenti 0,6, confermando l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.
Stessa decisione sul prezzo obbiettivo per Kepler Cheuvreux che scende a 0,65 euro, mantendendo la posizione “hold”.