Di Alessandro Albano
Investing.com - Dai mutui subprime a Tesla (NASDAQ:TSLA). Secondo un documento della Securities and Exchange Commission statunitense, l'investitore Michael Burry, reso famoso dal film "The Big Short", possiede contratti put su 800.100 azioni della società di Palo Alto, corrispondenti a circa $ 534 milioni.
Come rivelato dalla SEC, al 31 marzo scorso, Burry deteneva 8.001 opzioni put, ma con valore, prezzo strike e scadenza sconosciuti. Le azioni della società di Elon Musk sono scese di oltre il 4% lunedì, portando le perdite da inizio mese a quasi il 20%. Un miraggio il +740% raccolto nel 2020.
Il segnale d'allarme che ha portato il fondatore di Scion Asset Management ad aprire lo short è la troppa dipendenza di Tesla dai cosiddetti crediti "green" (un sistema di pagamenti per compensare le emissioni inquinanti), come precisato dallo stesso Blurry in un tweet cancellato poco dopo, nel quale ha definito il sistema dei crediti come un "red flag".
Ora, la produzione di veicoli elettrici a batteria non è più subordinata a uno o due produttori, e sempre meno car-maker dovranno fare affidamento ai crediti regolatori di Tesla per diventare conformi alle normative ambientali.
La crescita dei ricavi da crediti regolatori è stato un fattore principale che ha consentito all'azienda di essere scelta per il S&P 500. Nel primo trimestre 2021, Tesla ha registrato $518 milioni di vendite dai crediti regolamentari ceduti poi ad altri car-maker, come Stellantis, che avevano bisogno di crediti per compensare le emissioni. Alla fine del 2020, l'utile netto di Tesla di $270 milioni è stato reso possibile dalla vendita di $401 milioni di questi crediti.
In generale, Tesla ha accumulato circa 1,6 miliardi di dollari in crediti energetici, principalmente crediti per veicoli a emissioni zero, che hanno aiutato la società a riportare più di quattro trimestri consecutivi di redditività.
Nella call di presentazione dei risultati del quarto trimestre, il Cfo Tesla, Zahcary Kirkhorn, aveva affermato che le vendite dei crediti regolatori "sono oltre le nostre aspettative per il 2020 ed è difficile fornire un orientamento", e sul lungo termine "non saranno una parte materiale del business", ma è difficile che la mossa di Burry verrà ignorata da altri importanti investitori.