OraFinanza - Telecom Italia (BIT:TLIT) in testa al FTSE MIB di questa mattina, spinta dalle indiscrezioni legate alla vendita di Sparkle diffuse dai massi media. Aperta la seduta odierna di Piazza Affari sotto la parità, le azioni Tim scattano e arrivano a guadagnare oltre il 3%, arrivando a 0,2537 euro, ai massimi da dicembre.
Lo scatto odierno consente al titolo di tingere di verde la sua performance di inizio 2025, mentre la performance degli ultimi 12 mesi resta negativa (-12%).
L’agenzia Reuters riporta che il consiglio di amministrazione dell’ex monopolista deciderà sulla vendita di Sparkle prima della fine del mese. In particolare il 15 gennaio sarà esaminata l'offerta congiunta da 700 milioni di euro da parte del Tesoro e Asterion (che è vincolante fino al 27 gennaio).
La decisione finale, sempre secondo fonti Reuters, sarebbe attesa nella riunione del 22 gennaio, anticipo dunque rispetto alla data prevista del 27 gennaio.
L’accelerazione della cessione di Sparkle “potrebbe essere legata alla presentazione del nuovo piano industriale Tim il 13 febbraio, per escludere definitivamente l’asset dal perimetro di gruppo”, ipotizzano da WebSim Intermonte, che sul titolo mantiene il target price di 0,38 euro, con giudizio ‘molto interessante’.
La settimana del 20 gennaio, evidenziano dalla sim “si preannuncia cruciale su più fronti: il 20 gennaio è anche la scadenza per Tim per negoziare con il governo un accordo sulla restituzione del canone 1998, per cui non escludiamo che venga convocato un cda straordinario ad hoc il 22 gennaio per esaminare questo dossier e la cessione di Sparkle”.
Dal nuovo piano industriale “ci aspettiamo un maggior impulso sulla societarizzazione delle due principali business unit (Consumer e Enterprise), processo che agevolerebbe eventuali aggregazioni industriali o cessioni di asset, ma anche un focus su alcune iniziative per semplificare la struttura del capitale (possibile buyback delle azioni di risparmio) e societaria (riduzione capitale sociale per liberare riserve distribuibili, merger delle due lussemburghesi Ti International e Ti Finance in Tim), già oggetto di indiscrezioni di stampa”, concludono da Intermonte.
A completare il quadro, fanno notare invece gli analisti di Equita Sim, il possibile contratto da 1,5 miliardi su 5 anni che sarebbe stato firmato dal governo con StarLink per la fornitura di sistemi di comunicazione sicuri per le istituzioni. Il governo ha smentito l'esistenza di un simile contratto, mentre si riportano sui giornali conferme di un processo in corso di valutazione da parte delle istituzioni per questa tipologia di servizio.
“Secondo Il Messaggero si tratta di sistemi destinati alle comunicazioni militari e tra le sedi diplomatiche, oltre a fornire soluzioni di back-up in caso di problemi ai collegamenti via cavo. Le polemiche politiche sorte in merito a questo possibile contratto rischiano di rallentare o bloccare i processi di valutazione in corso”, sottolineano gli esperti che però non vedono “impatti significativi sul settore delle tlc, vista la peculiarità dei servizi offerti”.