OraFinanza - Scende ancora il debito di Telecom Italia (BIT:TLIT) al 30 settembre 2024 grazie al perseguimento delle attività di contenimento dei costi svolte nel terzo trimestre che hanno permesso al gruppo di raggiungere l’80% del target previsto per l’esercizio in corso.
In particolare, nella nota diffusa ieri emerge che l'Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease è sceso sotto gli 8 miliardi di euro nei primi nove mesi dell’anno, in calo di oltre 0,1 miliardi rispetto al valore immediatamente successivo al perfezionamento della cessione di NetCo.
L'evoluzione della posizione finanziaria netta attesa nell'ultimo trimestre dell'anno permetterà al Gruppo di raggiungere l'obiettivo di deleverage indicato, con un rapporto fra l'Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease e l'Ebitda organico After Lease minore o uguale a 2 volte. Il target non include i proventi per la cessione della partecipazione residua in INWIT, il cui closing è atteso il 29 novembre, a un prezzo di 10,43 euro per azione e con un incasso previsto di circa 250 milioni.Il mercato sembra apprezzare e il titolo Tim guadagna l’1% dopo oltre un’ora di scambi a Piazza Affari, in linea con l’andamento del FTSE MIB (+0,70%), salendo così a 0,2243 euro, riducendo solo leggermente il calo del 43% di questo 2024.
TIM conferma tutte le guidance fornite al mercato per l'anno in corso in occasione del Capital Market Day di febbraio, nel quale il gruppo aveva fissato target finanziari che includevano una crescita annuale media del 3% nei ricavi di gruppo nell'arco del piano 2024/2026, con ricavi di TIM Domestic in crescita del 2% annuo nel triennio. L’Ebitda organico After Lease di gruppo è previsto in aumento del 8% annuo, con TIM Domestic che prevede un incremento del 9-10% annuo nel triennio.
A pesare, però, sono le incertezze sulla situazione geopolitica, avvisa il gruppo, citando il deterioramento del contesto internazionale e le tensioni in atto che possono avere gravi conseguenze globali e imponendo una grave minaccia alla sicurezza che potrebbe portare maggiori rischi per il Gruppo Tim. Tali rischi includono la sicurezza e la protezione della forza lavoro del gruppo, la possibilità che attacchi informatici possano colpire le infrastrutture e i dati del gruppo o dei suoi clienti, un aumento della probabilità di uno shock della catena di fornitura che comporterebbe una maggiore inflazione nel breve e medio termine.
Passando ai numeri, il gruppo ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con una crescita (+3,4% anno su anno) dei ricavi totali, arrivati a 10,7 miliardi di euro. Nel dettaglio, l’aumento è stato dell’1,8% nel domestico a 7,4 miliardi, del 7,2% in Brasile a 3,3 miliardi di euro. I ricavi da servizi di gruppo sono cresciuti del 4,1% anno su anno a 10 miliardi di euro (+2,7% nel domestico a 6,8 miliardi di euro, +7,1% in Brasile a 3,2 miliardi di euro).
In crescita dell’8,7% l'Ebitda anno su anno a 3,3 miliardi (+8,3% nel domestico a 1,6 miliardi di euro, +9% in Brasile a 1,6 miliardi di euro), con quella After Lease di gruppo salita dell'11,1% anno su anno a 2,7 miliardi (+8,3% nel domestico a 1,5 miliardi, +14,4% in Brasile a 1,3 miliardi).Tra le business unit, Tim Consumer ha registrato ricavi totali stabili a 4,5 miliardi di euro e ricavi da servizi pari a 4,2 miliardi (+0,2% anno su anno), proseguendo nel percorso di stabilizzazione intrapreso nei trimestri precedenti. Tim Enterprise ha registrato ricavi totali pari a 2,3 miliardi di euro (+5,8% anno su anno) e ricavi da servizi pari a 2,1 miliardi di euro (+8,0% anno su anno), continuando a sovraperformare il mercato di riferimento.
Inoltre, Tim Brasil ha registrato ricavi pari a 3,3 miliardi di euro (+7,2% anno su anno), ricavi da servizi pari a 3,2 miliardi di euro (+7,1% anno su anno) e un Ebitda pari a 1,6 miliardi (+9% anno su anno), continuando nel percorso di crescita intrapreso nell'ultimo biennio grazie alla spinta del segmento mobile.
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