Investing.com – Nuova giornata negativa sulle borse europee con le vendite che caratterizzano i principali indici del vecchio continente, dopo la chiusura negativa dei mercati asiatici.
Il Ftse Mib cede oltre l'1% seguendo lo stesso andamento del Dax, del Ftse 100, del Cac 40 e dell'Ibex 35.
Ieri il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) aveva definito la pandemia da COVID-19 una grave minaccia per la stabilità finanziaria in quanto le condizioni finanziarie globali rimangono molto più rigide rispetto all'inizio dell'anno. "A seguito dell'epidemia di COVID-19, le condizioni finanziarie si sono inasprite ad una velocità senza precedenti, esponendo alcune 'crepe' nei mercati finanziari globali", scriveva il Fmi nel suo rapporto sulla stabilità finanziaria globale appena pubblicato, rilevando che la volatilità del mercato è aumentata, i costi dei prestiti sono aumentati e sono emersi segni di tensione nei principali mercati di finanziamento.
"Questi sviluppi hanno aumentato il rischio che l'incapacità dei mutuatari di onorare i propri debiti metta sotto pressione le banche e provochi il congelamento dei mercati del credito", ha detto il rapporto, aggiungendo che la crisi pandemica rappresenta "una minaccia molto seria" per la stabilità del sistema finanziario globale. "Un prolungato periodo di dislocazione dei mercati finanziari potrebbe innescare tensioni tra le istituzioni finanziarie, il che, a sua volta, potrebbe portare ad una stretta creditizia per i mutuatari non finanziari, esacerbando ulteriormente la recessione economica", ha avvertito il rapporto.
"Le banche centrali rimarranno cruciali per salvaguardare la stabilità dei mercati finanziari globali e mantenere il flusso di credito all'economia", ha spiegato in un briefing con la stampa Tobias Adrian, il consulente finanziario e direttore del Dipartimento dei mercati monetari e dei capitali del Fmi, "ma questa crisi non riguarda semplicemente la liquidità".
Lo spread Btp – Bund tedeschi, intanto è salito sopra i 220 punti base e il decennale italiano rende l'1,80%. Secondo gli analisti di Unicredit lo spread potrebbe arrivare in area 250 punti alla fine del trimestre, in quanto “i prossimi dati macro saranno brutti e solo l'ombrello aperto dalla Banca centrale europea potrà impedire di vedere il differenziale ancora più su”.
Proprio le politiche dell'istituto centrale, aggiunte agli “sviluppi dei contagi in Italia e in generale il sentimento dei mercati saranno i principali driver”, spiegano questi esperti.
Il rialzo dello spread, intanto, indebolisce i titoli bancari di Piazza Affari, con l'indice di settore FTSE Italia All Share Banks cede il 2%. Particolarmente colpite UniCredit (MI:CRDI), Banca Popolare di Sondrio (MI:BPSI) e Creval (MI:PCVI) con una flessione del 3%, mentre Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS), illimity Bank (MI:ILTY), DoValue, FinecoBank (MI:FBK), Bper Banca (MI:EMII) e Banca Mediolanum (MI:BMED) scendono del 2%. Vendite pari all'1% per Banco Bpm (MI:BAMI), Banca Generali (MI:GASI), Banca IFIS (MI:IF), Intesa Sanpaolo (MI:ISP), Ubi Banca (MI:UBI) e Mediobanca (MI:MDBI).