Investing.com – Il passo indietro del presidente Joe Biden con la sua vice Kamala Harris pronta a sostituirlo, aumenta l’incertezza sull’esito delle elezioni americane. Tuttavia, gli analisti vedono ancora Donald Trump favorito nella corsa alla Casa Bianca.
Ma cosa implicherebbe una vittoria del Tycoon per i mercati finanziari?
Secondo il consenso degli esperti, una nuova presidenza Trump vedrebbe tagli alle imposte sulle società, deregolamentazione, un'inversione del programma sul cambiamento climatico e un aumento delle tariffe.
In particolare, “sebbene l'aumento delle tariffe genererebbe un gettito fiscale che andrebbe a compensare i tagli sulle tasse, causerebbe anche un aumento dei prezzi”, spiega Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments.
“Questo – approfondisce l’economista - da un lato potrebbe far salire i rendimenti obbligazionari, mentre dall’altro i tagli alle tasse costituirebbero un fattore positivo per il mercato azionario e l’espansione delle tariffe avvantaggerebbe soprattutto le aziende statunitensi più piccole”.
Più rischi sui mercati emergenti e una spinta per la difesa Ue
D’altra parte, “la prospettiva di una politica più aggressiva nella gestione delle relazioni con l'estero, in particolare con la Cina, potrebbe essere una cattiva notizia per i mercati emergenti”.
Infine, sia Trump che il vicepresidente scelto, JD Vance, sono contrari a maggiori aiuti all'Ucraina e meno propensi a sostenere la NATO. “L'Europa dovrebbe farsi quindi carico di una parte maggiore della spesa per la propria difesa”, sottolinea Bell.
Reazione del dollaro imprevedibile
Per quanto riguarda il campo valutario, le conseguenze di un Trump bis sul dollaro non sono facilmente prevedibili. “Un rally azionario favorevole al rischio tenderebbe a indebolire la moneta statunitense, ma l'aumento dei prezzi e le preoccupazioni dei mercati emergenti avrebbero un effetto opposto”, osserva l’esperto di Columbia Threadneedle Investments. “Più in generale – prosegue -, non dobbiamo ignorare il contesto di fondo: il mondo sviluppato al di fuori degli Stati Uniti sta iniziando un ciclo di ripresa economica, i tassi d'interesse si stanno abbassando, l'economia statunitense appare ora in rallentamento e i dati sull'inflazione sono migliorati, il che è positivo”.
Un Trump 2.0 potrebbe favorire una crescita azionaria più ampia
La strada verso le elezioni presidenziali è ancora lunga e molto può cambiare. Tuttavia, conclude Bell, “sia lo scenario di fondo che la prospettiva di un Trump 2.0 sembrano favorire le azioni, con un beneficio più ampio che va oltre i Magnifici 7”.
Insomma, dopo aver assisto alle conseguenze elettorali sui mercati europei ma anche in India, Sudafrica e Messico, solo per citarne alcuni Paesi passati per le urne quest'anno, non resta che aspettare novembre per chiudere il 2024 con le elezioni più importanti per i mercati finanziari globali.
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