Di Laura Sanchez
Investing.com - Mercati europei in verde ma future di Wall Street cauti in attesa della nuova lettura dell'indice dei prezzi al consumo statunitense per il mese gennaio, che verrà pubblicato alle 14:30 ora italiana.
"Oggi potremo analizzare l'andamento dell'inflazione statunitense a gennaio, con l'aumento dei prezzi della benzina e delle auto usate che rappresentano la principale minaccia. In linea di massima, sia il tasso di crescita dell'IPC su base annua che quello core dovrebbero essersi nuovamente moderati rispetto al livello di dicembre, il primo dal 6,5% al 6,2% e il secondo dal 5,7% al 5,5% (in questo caso gli analisti hanno rivisto leggermente al rialzo le loro aspettative rispetto al 5,4% di ieri)", hanno detto gli analisti Link Securities.
"Letture in linea o migliori delle attese del consensus degli analisti, che ratifichino il 'copione' scontato da gran parte del mercato secondo cui l'inflazione continuerà a moderarsi, consentendo alle banche centrali di togliere presto il 'piede dall'acceleratore' nel loro processo di rialzo dei tassi, sarebbero accolte con favore dagli investitori, il che si rifletterebbe in ulteriori rialzi dei mercati azionari e obbligazionari, con il conseguente calo dei rendimenti di questi ultimi asset".
"Al contrario - hanno aggiunto - se i dati dovessero essere più alti del previsto, sia le azioni che le obbligazioni subirebbero cali significativi, poiché ciò significherebbe che le principali banche centrali hanno ancora del lavoro da fare per inasprire le condizioni finanziarie globali, il che potrebbe finire per causare un atterraggio più difficile per queste economie di quanto gli investitori abbiano finora scontato".
Timori condivisi anche da Renta 4 (BME:RTA4), secondo cui "anche se ci si aspetta una certa moderazione, non escludiamo sorprese negative visti gli ultimi dati sul prezzo dei veicoli usati +2,5% o dei carburanti +9% a gennaio".
"Il mercato, ora meno compiacente, si allinea al dot plot della Fed e sconta +25 bp per la prossima riunione (22 marzo) mentre alza il livello target al 5,25% a metà anno, aspettandosi solo -25 bp ('vs' -50 bp in precedenza) a fine 2023 al 5% (in linea con il dot plot, 5,1% al 23 dicembre)", hanno precisato questi esperti prendendo in esame le aspettative sui fed funds.
Da Bankinter (BME:BKT), invece, hanno sottolineato che "è fondamentale che l'IPC confermi il percorso discendente. Livelli vicini al 5% nel core sarebbero coerenti con tassi di interesse al 5,00/5,25%, che è la fascia terminale più probabile, e darebbero sollievo a un mercato che sta già scontando questi livelli".