Di Senad Karaahmetovic
Michael Hartnett, a capo delle strategie di investimento di Bank of America, prevede che il minimo storico dell’azionario in questa fase discendente sarà raggiunto tra marzo e maggio del prossimo anno. Il picco dell’indice IPC, della propensione al rischio della Fed, dei rendimenti e del dollaro dovrebbe arrivare non prima della primavera del prossimo anno, ponendo così le basi per un grande rally.
Hartnett, uno degli orsi più accaniti, ha parlato delle speranze di un cambio di rotta della Fed osservando che è facile cambiare rotta quando la disoccupazione è all’8% e l’inflazione al 3%.
“È molto più difficile cambiare rotta quando l’inflazione è all’8% e la disoccupazione al 3%”, ha scritto Hartnett in una nota oggi.
L’esperto ha ricordato ai clienti che la Fed ha alzato i tassi di 75 bps quattro volte da giugno, non quattro volte nel 2022. Ha inoltre affermato che il “passaggio relativo dalla stagnazione secolare alla stagflazione secolare [è] ben avviato”. In questo contesto, Hartnett vede le Big Tech sottoperformare rispetto alle small cap value.
In termini di flussi settimanali, ben 62,1 miliardi di dollari sono affluiti in liquidità, segnando il maggior afflusso trimestrale dal Q1 2020. Inoltre, 1 miliardo di dollari sono stati defluiti dall’oro, la serie di flussi in uscita più lunga degli ultimi 8 anni.
Infine, l’indicatore Bull & Bear di Bank of America è a “0” per la settima settimana consecutiva, il periodo più lungo di massimo ribasso dal luglio 2008 e dall’evento Lehman.