di Gianluca Semeraro e Valentina Za
MILANO (Reuters) - Il Ceo di UniCredit (MI:CRDI) Jean Pierre Mustier punta ad accelerare i piani di separazione delle attività estere da quelle italiane mentre la banca si prepara a nominare il nuovo Cda la prossima primavera.
Lo riferisce una fonte vicina alla situazione.
UniCredit studia da tempo la possibile separazione delle sue attività italiane e straniere nel tentativo di migliorare i costi del funding.
Oggi Il Sole 24 ore scrive che Mustier vorrebbe presentare il piano al Cda prima della fine dell'anno, aggiungendo però che non c'è ancora consenso unanime da parte dei consiglieri che vorrebbero aspettare il rinnovo del board.
La fonte conferma che Mustier sta spingendo per sottoporre lo schema dell'operazione senza aspettare l'insediamento del nuovo consiglio, aggiungendo tuttavia che il progetto potrebbe incontrare significative difficoltà nella sua realizzazione, legate ad esempio al sistema IT.
UniCredit non ha commentato.
Con il nuovo consiglio verrà individuato anche il nuovo presidente della banca e questo potrebbe avere implicazioni per la futura strategia in un momento in cui gli istituti europei stanno valutando l'opportunità di M&A per spingere gli utili.
Oggi si tiene un Cda di UniCredit che potrebbe cooptare l'ex ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan con la prospettiva di nominarlo poi presidente quando il board sarà rinnovato, dice una seconda fonte vicina alla situazione.
Secondo alcune fonti vicine alla situazione, la separazione degli asset potrebbe facilitare aggregazioni, aprendo potenzialmente la strada per UniCredit a una fusione cross-border per i suoi asset esteri così come a una domestica per quelli italiani.
Mustier ha lavorato a una fusione cross-border negli anni scorsi prima che gli sviluppi politici italiani con l'insediamento del governo a guida Lega e Movimento 5 Stelle e l'incrinarsi delle relazioni con la Francia intralciassero i suoi piani.
Il banchiere sta peraltro incontrando crescente pressione ad agire su questo fronte dopo che Intesa Sanpaolo (MI:ISP) ha acquistato Ubi (MI:UBI), superando UniCredit come banca più grande in Italia. All'orizzonte ci sono sicuramente altre operazioni visto che il Tesoro sta cercando un compratore per Banca Mps (MI:BMPS).
Nonostante una ristrutturazione di successo targata Mustier, UniCredit oggi scambia in borsa poco sopra i 7 euro per azione, appena 0,3 volte il valore di libro contro i 9 euro di metà 2016 quando il banchiere assunse l'incarico di Ceo.
Il Sole scrive inoltre che UniCredit potrebbe poi quotare a Francoforte il 49-50% della subholding creata con gli asset esteri. "Un modo per dare un valore certo a questi asset anche in un'ottica di futura aggregazione", spiega la fonte.
Secondo alcuni analisti, il business domestico di UniCredit, su cui pesa l'esposizione al debito pubblico italiano e la fragile economia del paese, è un limite per il valore dei suoi asset stranieri.
Equita stima che il business domestico di UniCredit valga 1,4 euro per azione, mentre quello estero 7,9 euro con una potenziale liberazione di capitale per circa 5 miliardi.
(Gianluca Semeraro, in redazione a Milano Sabina Suzzi)