OraFinanza - Cosa riserverà il 2025 a UniCredit? Da molti individuata come la regista delle future operazioni di Merge and Acquisition (M&A), ovvero la svolta nel risiko bancario italiano ormai da anni attesa, la banca guidata da Andrea Orcel guarda anche a altri tipi di operazioni. Né è convinta MF, secondo la quale Piazza Gae Aulenti sarebbe vicina ad un accordo con Prelios per la gestione dei crediti deteriorati, indicando un tempo breve per la chiusura: le prossime settimane.
Secondo quanto ricostruito dal media, tra la fine dello scorso anno e questi primi giorni del 2025 i team di consulenti e di legali sarebbero stati al lavoro sul dossier, completando gli ultimi passaggi tecnici.Sul tavolo ci sarebbe uno stock di non performing loan dal valore compreso tra 800 milioni e un miliardo.
Il servicer milanese presieduto dall'ex vice presidente di UniCredit ed ex numero uno della Fondazione Crt, Fabrizio Palenzona, subentrerebbe così a DoValue (BIT:DOVA) il cui contratto scadrà nella seconda metà dell'anno.
L'accordo con Prelios (oggi controllata dal gruppo Ion di Andrea Pignataro) rappresenterà un “cambio di passo importante”, secondo MF, non solo perché “la gestione dei crediti deteriorati è oggi una delle aree di lavoro più importanti per una banca, ma anche perché l'alleanza con Dovalue (reduce dall'acquisto dell'ex rivale Gardant e da un aumento di capitale da 150 milioni di euro) partiva da lontano”.
Il 2024 si è chiuso per UniCredit con una crescita del 56,83%, piazzandosi settimo posto tra le blu chip del FTSE MIB.
La classifica finale del principale indice di Milano vede al primo posto Unipol (BIT:UNPI) (+133,05%), seguita da Banca Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS) (+123,44%), Bper Banca (BIT:EMII) (+102,71%), Leonardo (+73,62%), Saipem (BIT:SPMI) (70,68%) e Banco Bpm (BIT:BAMI) (+63,40%). Dopo UniCredit vengono Prysmian (BIT:PRY) (49,77%), Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) (+46,13%) e Assicurazioni Generali (BIT:GASI) (+42,74%).
Secondo Kairos Partners SGR il settore bancario italiano dovrebbe vedere il proseguimento nel 2025 del trend positivo visto nel 2024, sostenuto da nuove operazioni di fusione e acquisizione.
Dopo aver utilizzato i profitti record generati dall'aumento dei margini d'interesse per buyback e distribuzioni agli azionisti, le banche potrebbero ora orientarsi verso strategie di consolidamento. Nel mirino degli analisti restano titoli come Unicredit (BIT:CRDI) e Banco Bpm (BIT:PMII), ma anche Intesa Sanpaolo e Bper Banca.