Sale l’attesa per la riunione della Bce in programma il 14 settembre, in cui si scoprirà se è giunta l’ora per il regolatore di porre un freno alla stretta monetaria. Tra la resistenza dell’inflazione e dati economici in discesa, tuttavia, non ci sono ancora certezze su cosa decideranno da Francoforte. Se dopo il rialzo di luglio sembrava plausibile ipotizzare una pausa, la Bank of America (NYSE:BAC) la settimana scorsa ha detto di attendersi un ulteriore aumento di 25 base. Se così fosse, la rata di un mutuo medio a tasso variabile arriverebbe a toccare i 760 euro, vale a dire il 66% in più rispetto all’inizio del 2022.
Per effettuare l’analisi sull’aumento della rata, gli esperti di Facile.it e Mutui.it hanno preso come riferimento un finanziamento a tasso variabile da 126.000 euro con piano di restituzione in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022, e hanno esaminato come sono cresciute le rate da inizio dello scorso anno ad oggi e come potrebbero variare nuovamente nei prossimi mesi.
Il tasso (Tan) di partenza di gennaio 2022 era pari allo 0,67%, corrispondente ad una rata mensile di 456 euro. A seguito dei diversi aumenti del costo del denaro messi in atto dalla Banca Centrale Europea per combattere l’inflazione, il tasso del mutuo preso in esame è salito di molto, arrivando a toccare a settembre 2023 il 5,05%, con una rata di circa 740 euro. Oggi, quindi, il mutuatario si trova a pagare quasi 285 euro in più (+62%) rispetto alla rata iniziale di gennaio 2022.
Ipotizzando che il 14 settembre la Bce decida di continuare sulla scia delle decisioni prese fino ad ora e annunci un ulteriore incremento dello 0,25%, la rata mensile del finanziamento analizzato potrebbe arrivare addirittura a 759 euro, con un aggravio di ben 303 euro rispetto a quella iniziale (+66%). Se, invece, la Banca Centrale Europea opterà per uno stop, allora non dovrebbero esserci grosse variazioni sul fronte delle rate, fermo restando che l’Euribor si muove in base alle aspettative dei tassi Bce, ma non è detto che lo faccia in modo speculare.
Guardando alle aspettative di mercato (Futures sugli Euribor aggiornate all’11 settembre 2023), da qui alla fine dell’anno l’indice Euribor dovrebbe continuare a crescere, anche se in misura minore rispetto al passato tanto che il picco previsto per dicembre 2023, quando raggiungerà il 3,90%, non è di tanto superiore agli attuali valori dell’indice. Se ciò avvenisse, il tasso del mutuo medio preso in esame (Euribor3m+1,25%) arriverebbe al 5,15%, con una rata di circa 748 euro, ovvero oltre 292 euro in più rispetto a quella di gennaio 2022.
C’è però una buona notizia, concludono gli analisti, “con l’inizio del nuovo anno la tendenza dovrebbe finalmente invertirsi tanto che, guardando alle quotazioni di giugno 2024, il tasso del mutuo analizzato è previsto cali al 4,92% per poi arrivare addirittura al 4,28% a giugno 2025”.
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