Investing.com - I future azionari statunitensi sono in ribasso questo venerdì, avviandosi a chiudere la settimana con una nota negativa, mentre gli investitori assimilano i dati sui prezzi al consumo statunitensi, più forti del previsto, prima delle trimestrali di alcune grandi banche.
Al momento della scrittura, il contratto dei future Dow scende di 50 punti, pari allo 0,1%, i future S&P 500 sono in ribasso di 13 punti, pari allo 0,3%, e i future Nasdaq 100 vanno giù di 85 punti, pari allo 0,6%.
I principali indici di Wall Street hanno chiuso in rosso ieri, con l’indice Dow Jones Industrial Average che in calo di 174 punti, o dello 0,5%, mentre l’S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno chiuso entrambi in discesa dello 0,6%.
Gli indici di riferimento si preparano però a segnare dei rialzi settimanali: il Dow è in crescita di quasi lo 0,7% questa settimana, l’S&P 500 è in aumento dello 0,9% e il Nasdaq Composite è destinato a guadagnare l’1%.
L’IPC statunitense alimenta le aspettative di un rialzo dei tassi
I ribassi di ieri sono arrivati dopo che i dati hanno mostrato che l’indice IPC USA è salito dello 0,4% a settembre, leggermente più dello 0,3% previsto, con un aumento del 3,7% rispetto a 12 mesi prima.
I rendimenti dei Treasury statunitensi sono saliti grazie ai segnali di un’inflazione che rimane costante, alimentando le aspettative di un nuovo aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve entro la fine dell’anno.
I mercati ora mettono in conto una probabilità di circa il 40% di un rialzo dei tassi a dicembre, contro il 28% di prima del report.
Sono previsti pochi dati economici questo venerdì, con la lettura sulla fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan per il mese di ottobre. Si prevede un calo a 67,4, rispetto al 68,1 del mese precedente.
Le grandi banche aprono la stagione delle trimestrali
Tuttavia, con i dati sull’inflazione ormai alle spalle, l’attenzione questo venerdì si sposterà sull’inizio non ufficiale della stagione delle trimestrali, con i risultati dei principali istituti di credito di Wall Street.
JPMorgan Chase (NYSE:JPM), la più grande banca del Paese, così come le colleghe Wells Fargo (NYSE:WFC) e Citigroup (NYSE:C), sono tutte pronte a presentare i loro risultati.
La recente impennata dei tassi di interesse sarà probabilmente al centro della scena. Gli analisti hanno segnalato il timore che le condizioni finanziarie più rigide possano aver intaccato i margini di prestito e contribuito a un rallentamento della domanda di prestiti, mettendo sotto pressione i bilanci.
Microsoft autorizzata all’acquisto di Activision Blizzard
Intanto, l’agenzia antitrust britannica, l’Autorità per la concorrenza e i mercati, questo venerdì ha dato il via libera all’acquisto da parte di Microsoft di Activision Blizzard (NASDAQ:ATVI), produttore di “Call of Duty”, per un valore di 69 miliardi di dollari, spianando così la strada all’imminente chiusura della più grande transazione mai avvenuta nel settore dei videogiochi, dopo quasi due anni di verifiche legali.
Microsoft (NASDAQ:MSFT) si prepara a chiudere l’accordo entro il 18 ottobre. In precedenza aveva prorogato di tre mesi la scadenza per la finalizzazione dell’acquisizione, nel tentativo di ristrutturare l’accordo per fugare le preoccupazioni delle autorità.
Il greggio sale dopo le sanzioni per il price cap imposte dagli USA
I prezzi del petrolio rimbalzano questo venerdì: gli Stati Uniti ieri hanno imposto le prime sanzioni ai proprietari di petroliere che trasportano petrolio russo a prezzi superiori al tetto di 60 dollari al barile fissato dal G7.
La Russia è il secondo produttore di petrolio al mondo e uno dei principali esportatori, e questa mossa potrebbe restringere le scorte globali.
La notizia ha eclissato il dato sulle scorte di greggio USA che la scorsa settimana sono salite di oltre 10 milioni di barili, il massimo da otto mesi a questa parte, mentre la produzione del maggior produttore mondiale della materia prima ha raggiunto un nuovo record di 13,2 milioni di barili al giorno, secondo i dati ufficiali di ieri.
Al momento della scrittura, i future del greggio WTI sono in rialzo del 3,6% a 85,91 dollari al barile, mentre il contratto del Brent segna +3,4% a 88,95 dollari al barile.
Il Brent si prepara a registrare un aumento settimanale di oltre il 5%, mentre il WTI del 4%, dopo che entrambi i contratti sono saliti lunedì sulla scia dell’attacco di Hamas a Israele.
Intanto, i future dell’oro vanno su dell’1% a 1.901,65 dollari l’oncia, mentre il cambio EUR/USD scende dello 0,1% a 1,0520.
(Articolo realizzato con il contributo di Oliver Gray).