FRANCOFORTE (Reuters) - I prestiti alle imprese della zona euro hanno registrato un rallentamento lo scorso mese, con gli istituti di credito sempre più preoccupati per il rischio di credito, in un quadro in cui il blocco si avvia verso una recessione.
Secondo i dati pubblicati oggi dalla Banca centrale europea, i prestiti alle imprese non finanziarie nei 19 paesi della zona euro sono aumentati del 6,8% a ottobre dopo una crescita del 7,1% registrata a settembre, allontanandosi ulteriormente dai massimi di 10 anni del 7,3% toccati a maggio.
Con buona parte dell'economia del blocco ferma a causa della pandemia, quest'anno le imprese si sono affrettate ad attingere dalle linee di credito d'emergenza, sostenute da garanzie governative e da finanziamenti delle banche centrali con tassi fino a -1%.
Tuttavia, i sondaggi indicano anche che la preoccupazione degli istituti finanziari è in continuo aumento a causa del crescente rischio di credito e che le banche potrebbero limitare l'accesso alla liquidità considerando che una recrudescenza della pandemia potrebbe comportare una ripresa lenta e prolungata che arrecherebbe danni permanenti all'economia.
La crescita dei prestiti alle famiglie è rimasta invariata a 3,1%.
Il tasso di crescita annuale della massa monetaria M3, un indicatore degli ingenti acquisti di bond da parte della Bce, ha visto un'accelerazione al 10,5% dal 10,4% del mese precedente, superando le stime di 10,4% di un sondaggio Reuters.
(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Maria Pia Quaglia, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)