ROMA (Reuters) - La Banca d'Italia stima una crescita del Pil italiano dell'1,3% quest'anno, dell'1% il prossimo e dell'1,2% nel 2020, secondo il Bollettino trimestrale pubblicato oggi.
Le proiezioni sono lievemente più basse rispetto a quelle del Bollettino economico di gennaio per 0,2 punti sia nel 2018 che nel 2019 e per 0,1 punti nel 2020.
"La revisione risente principalmente dei rincari del greggio e, per l'anno in corso, della dinamica più debole dell'attività nel secondo trimestre", spiega la Banca centrale aggiungendo che le stime si basano sull'ipotesi di una prosecuzione della crescita della domanda estera nel corso del triennio 2018-2020.
Nel secondo trimestre, secondo Bankitalia, la produzione industriale avrebbe "ristagnato" pesando sulla crescita vista a +0,2% sul primo trimestre (quando era stata di +0,3%), "con rischi al ribasso legati alla debolezza dell'attività industriale".
"Le esportazioni, diminuite nel primo trimestre, rallenterebbero nella media di quest'anno, ma nel prossimo biennio tornerebbero a espandersi a un passo pressoché in linea con quello della domanda estera ponderata per i mercati di destinazione, in media di circa il 4% l'anno", si legge nel Bollettino.
L'inflazione armonizzata (Ipca) è vista all'1,3% nella media di quest'anno e dell'1,5% nel biennio 2019-2020, sospinta soprattutto "dal rialzo delle quotazioni del greggio. L'inflazione di fondo si manterrebbe bassa nel 2018 (0,8%)".
Le proiezioni di inflazione sono riviste al rialzo di 0,2 punti percentuali nel 2018, al ribasso di 0,1 punti percentuali nel 2020 rispetto al precedente Bollettino.
Lo scenario descritto "presuppone un contesto globale favorevole, condizioni di offerta del credito distese, un assetto monetario ampiamente espansivo e un quadro dei conti pubblici compatibile con una graduale riduzione del rapporto tra il debito e il prodotto", dice Palazzo Koch che ammonisce dai rischi derivanti dalle spinte protezionistiche sui mercati mondiali.