MURSITPINAR Turchia/ANKARA/WASHINGTON (Reuters) - Una serie di raid aerei statunitensi hanno respinto oggi i combattenti di Stato Islamico al limite di Kobani, cittadina curdo-siriana alla frontiera che sembrava avessero conquistato dopo un assedio di tre settimane. Lo riferiscono fonti locali.
I militari americani hanno detto di aver condotto tra ieri e oggi sei attacchi vicino a Kobani. In tutto erano nove le operazioni aeree pianificate in Siria per questi due giorni, da condurre con gli Emirati arabi uniti.
Il Comando centrale Usa (Centcom) ha spiegato in una nota che la coalizione ha distrutto mezzi blindati e pezzi di artiglieria.
Altri cinque attacchi aerei sono stati compiuti in Iraq, sempre tra ieri e oggi, da Usa, Gran Bretagna e Olanda, dice il comunicato.
Kobani è al centro dell'attenzione internazionale da quando l'avanzata dell'Is ha spinto 180.000 persone a lasciare l'area a prevalenza curda e a rifugiarsi nella vicina Turchia, che è stata aspramente criticata dalla sua minoranza curda - e dai partner Nato a Washington - per essersi rifiutata di intervenire.
La bandiera nera dell'Is lunedì era stata issata nella periferia orientale di Kobani. Ma da allora si sono intensificati gli attacchi aerei della coalizione a guida Usa, che include Stati del Golfo, nel tentativo di bloccare l'avanzata jihadista nel nord della Siria e in Iraq.
Una grande quantità di colpi d'arma da fuoco si sentiva stamani al confine turco.
"Ora sono fuori dagli ingressi della città di Kobani. I bombardamenti sono stati molto efficaci e il risultato è che l'Is è stato respinto da molte posizioni", ha detto al telefono a Reuters Idris Nassa, viceministro degli Esteri del distretto di Kobani.
"E' la loro ritirata più consistente dall'ingresso in città e possiamo considerarlo l'inizio del conto alla rovescia per la loro ritirata dall'area", ha aggiunto Nassa.
L'Is era avanzato sulla cittadina, che ha un'importanza strategica, da tre lati avvalendosi dell'artiglieria, nonostante la resistenza delle forze curde meglio armate.
Intanto la Francia oggi si è pronunciata a favore della creazione di una zona cuscinetto tra Turchia e Siria per proteggere i profughi, ha fatto sapere l'ufficio di François Hollande dopo il colloquio tra il presidente francese e l'omologo turco.
(Daren Butler e Jonny Hogg)