MILANO (Reuters) - La Corte d'Appello di Milano ha assolto "perché il fatto non sussiste" l'ex dg di Expo 2015 spa Christian Malangone, condannato in primo grado a quattro mesi di carcere per induzione indebita nell'ambito del procedimento che coinvolge anche il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.
La sua posizione era stata stralciata perché Malangone aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato, nell'ambito del quale la gup Chiara Valori lo aveva condannato il 21 novembre 2015, assolvendo la società Expo, imputata in base alla legge 231 sulla responsabilità delle società, e rinviando a giudizio altri tre imputati, tra cui l'ex segretario generale del Pirellone Andrea Gibelli, ex deputato del Carroccio.
L'accusa a Malangone riguardava il viaggio a Tokyo previsto per il 2 giugno 2014 organizzato per promuovere Expo. Maroni avrebbe voluto, secondo la procura, che la società pagasse il viaggio alla sua ex collaboratrice Maria Grazia Paturzo a cui sarebbe stato legato da una "relazione affettiva" ma la richiesta venne negata perché non avrebbe avuto i titoli per partecipare.
Il presidente della Regione avrebbe esercitato, sempre stando all'accusa, pressioni indebite proprio su Malangone affinché Paturzo venisse inserita nella delegazione regionale per la missione in Giappone tra fine maggio e inizio giugno 2014 e che fosse spesata da Expo. E Malangone, secondo la procura, sarebbe intervenuto sui vertici di Expo proprio per agevolare la partecipazione di Paturzo.
Una tesi non accolta ora dai giudici d'appello le cui motivazioni saranno depositate fra 30 giorni.
Intanto domani riprende il processo a carico di Maroni accusato di pressioni illecite per il viaggio a Tokyo e per avere fatto ottenere un lavoro a un'altra sua ex collaboratrice, Mara Carluccio.
Tutti gli imputati hanno sempre respinto ogni addebito.