SEOUL (Reuters) - Al presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol è stato vietato di lasciare il Paese in seguito al fallito tentativo di imporre la legge marziale, ha detto un funzionario del ministero della Giustizia, mentre aumentano le richieste di dimissioni e si aggrava la crisi di leadership.
Yoon ha chiesto scusa per il tentativo fallito e ha detto che avrebbe lasciato il suo destino politico e legale al Partito del potere popolare (Ppp) al governo, ma non si è dimesso. Secondo i media locali, è in corso un'indagine penale nei suoi confronti.
Il ministero della Difesa ha detto che Yoon è ancora legalmente il comandante in capo, ma il crescente dissenso degli alti ufficiali militari nei confronti del presidente ha messo in discussione la sua presa sul potere.
Oh Dong-woon, capo dell'Ufficio per le indagini sulla corruzione dei funzionari di alto rango, ha detto di aver impedito a Yoon di viaggiare all'estero, quando gli è stato chiesto in un'udienza parlamentare quali azioni fossero state intraprese contro il presidente.
Un funzionario del ministero della Giustizia, Bae Sang-up, ha detto alla commissione che l'ordine di divieto di viaggio è stato eseguito.
La commissione è stata istituita nel 2021 per indagare funzionari di alto livello, tra cui il presidente e la sua famiglia, ma non ha l'autorità per perseguire il presidente. Per legge, invece, la commissione è tenuta a deferire la questione alla procura.
Sebbene Yoon sia sopravvissuto a un voto di impeachment in parlamento sabato, la decisione del suo partito di delegare l'autorità presidenziale al primo ministro ha gettato la Corea del Sud, alleato chiave degli Stati Uniti, in una crisi costituzionale.
Yoon ha respinto gli appelli per le sue dimissioni, anche da parte del suo stesso partito di governo, ma il suo futuro è apparso più incerto nel fine settimana, dopo che l'agenzia stampa Yonhap ha riferito che era sotto inchiesta penale per presunto tradimento.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Sabina Suzzi)