Investing.com – Il duro richiamo di Mario Draghi alle banche che non prestano a tassi ragionevoli richiama l’attenzione su una realtà del mercato del credito assolutamente penalizzante per la PMI.
Emerge così, da diverse analisi effettuate in modo indipendente da diversi enti, che nella media, l’81.0% circa del totale dei prestiti in termini di importi erogati, viene concesso a circa il 10% degli affidati, il quale è costituito essenzialmente da grandi imprese.
La sperequazione è quindi notevole, lasciando solo un misero 19,0% delle risorse per la rimanente clientela costituita da piccole e medie imprese, famiglie e lavoratori autonomi, che però costituiscono il 90.0% della clientela degli istituti di credito.
Un credit crunch che fa pesare tutto il suo peso soprattutto sulle spalle delle controparti più deboli e che rischia, se non corretto, di far aggravare ancora di più la situazione.
L’anomalia della situazione diviene poi macroscopica se si considera che il credito viene concesso a quel 10.0% di clientela che presenta attualmente un elevato rischio di insolvenza di circa il 78.3%, mentre viene negato a quella clientela che presenta un rischio di insolvenza assai più basso.
Più credito per i meno affidabili e meno credito per coloro che si dimostrano buoni pagatori con una concessione del credito che sembra attualmente funzionare a regole invertite ...per l'appunto.
Emerge così, da diverse analisi effettuate in modo indipendente da diversi enti, che nella media, l’81.0% circa del totale dei prestiti in termini di importi erogati, viene concesso a circa il 10% degli affidati, il quale è costituito essenzialmente da grandi imprese.
La sperequazione è quindi notevole, lasciando solo un misero 19,0% delle risorse per la rimanente clientela costituita da piccole e medie imprese, famiglie e lavoratori autonomi, che però costituiscono il 90.0% della clientela degli istituti di credito.
Un credit crunch che fa pesare tutto il suo peso soprattutto sulle spalle delle controparti più deboli e che rischia, se non corretto, di far aggravare ancora di più la situazione.
L’anomalia della situazione diviene poi macroscopica se si considera che il credito viene concesso a quel 10.0% di clientela che presenta attualmente un elevato rischio di insolvenza di circa il 78.3%, mentre viene negato a quella clientela che presenta un rischio di insolvenza assai più basso.
Più credito per i meno affidabili e meno credito per coloro che si dimostrano buoni pagatori con una concessione del credito che sembra attualmente funzionare a regole invertite ...per l'appunto.