di Giancarlo Navach
MILANO (Reuters) - A due settimane dal debutto di Dazn, la tv britannica via internet che trasmetterà tre partite su dieci del massimo campionato italiano di calcio, il Ceo James Rushton si pone obiettivi ambiziosi: "Vogliamo raggiungere fra 3 e 5 milioni di clienti nel medio termine in Italia. La nostra ambizione è di arrivare a essere grandi come Sky Italia in termini di clienti sportivi", sottolinea il manager inglese in un'intervista a Reuters.
Esclusiva Dazn sarà la partita del sabato sera. Si comincia con il big match Lazio-Napoli il 18 agosto alle 20,30. Le altre due saranno trasmesse sempre la domenica alle 12,30 e alle 15,00. Sky, invece, si è aggiudicata le altre sette partite a giornata del campionato di serie A.
"Se sei un fan del Napoli devi comprare l'abbonamento a Dazn. Pertanto il bacino è composto da milioni di persone perché ci sono milioni di tifosi", sintetizza il Ceo che, tuttavia, preferisce non sbilanciarsi sugli obiettivi in Italia. "Alla fine dell'anno daremo dei numeri e forse una indicazione dove ci troviamo dopo i primi sei mesi. Abbiamo investito 200 milioni di euro a stagione per i diritti, 600 milioni in tre anni. Abbiamo comprato anche i diritti della serie B e continueremo a investire nei grandi contenuti. Abbiamo bisogno di clienti affinché il sistema funzioni", spiega Rushton.
Al momento Dazn, che fa parte del gruppo Perform, ha siglato accordi commerciali con Sky e Mediaset (MI:MS) "e stiamo ancora parlando con Tim, Fastweb e altri come potenziali partner, pertanto il numero di 3-5 milioni di clienti potrebbe arrivare anche prima del previsto", sottolinea.
Fino allo scorso anno il tifoso italiano con un solo abbonamento poteva vedere tutta la serie A su Sky o le otto squadre principali su Mediaset Premium. Da quest'anno cambia tutto e ci sono varie opzioni sicuramente più costose rispetto a prima.
Chi si accontenta di vedere solo tre partite e ha smart tv e connessione internet a sufficienza potrà sottoscrivere l'abbonato Dazn a 9,9 al mese. L'abbonato Sky Q troverà l'app di Dazn integrata sul dispositivo, mentre chi non ha Sky Q potrà usufruire di alcuni ticket mensili di 7,9 euro con uno sconto rispetto ai 9,9 dell'offerta Dazn per vedere le tre partite sempre in streaming. Infine, i vecchi abbonati di Mediaset Premium al costo di 19,90 euro al mese potranno vedere i canali Premium film, serie tv, cinema sul digitale terrestre e le tre partite di Dazn accedendo però alla piattaforma internet del broadcaster inglese, quindi non sul digitale.
Secondo Augusto Preta, fondatore e presidente di It media cunsulting, l'obiettivo di Dazn di almeno tre milioni di abbonati è fattibile, se si considerano i pacchetti di abbonamento con Sky e Mediaset. "Il problema è capire quanti di questi abbonati siano effettivamente loro o se invece di tratta di un abbonato che usufruisce del pacchetto e ci aggiunge la parte di Dazn. L'obiettivo di 3 milioni di abbonati credo sia raggiungibile. Parliamo non di una cosa immediata, ma sul lato della penetrazione banda larga non stiamo però messi bene", rileva Preta.
Secondo una stima di It Media Cunsulting, su 25 milioni di famiglie italiane, solo il 9% usufruisce di servizi in streaming a pagamento e questa cifra dovrebbe raddoppiare al 2020-21, arrivando così intorno a 4,5 milioni di utenti. In questo contesto si inserisce la sfida di Dazn.
Il ceo della tv streaming inglese non sembra particolamente preoccupato per la bassa penetrazione della banda larga in Italia. "Se vediamo i dati reali non è così bassa, sicuramente è più bassa rispetto a Germania e Regno Unito".
Il manager fa l'esempio della città di Napoli dove la media per i servizi di connettività a internet è di 10 megabit per secondo, "mentre per vedere i nostri programmi in HD bastono 2,75-3 megabit al secondo. Inoltre, in molte case c'è la banda larga".