ROMA (Reuters) - Il gruppo Fs scorporerà la propria rete ad alta velocità Rfi in una società dedicata di cui manterrà il controllo, ha detto l'AD Stefano Donnarumma, che discuterà con il governo le opzioni per attrarre investitori nella nuova entità post spin off.
La mossa è in linea con il piano del governo di cedere asset statali per ridurre l'enorme debito pubblico italiano che nel 2026 potrebbe raggiungere quasi il 138%. Ma non si tratta di una privatizzazione, secondo Donnarumma.
"Privatizzare o fare a pezzi il gruppo Fs non è il mio progetto", anche qualora investitori esterni decidessero di contribuire a finanziare la nuova unità, ha detto l'AD presentando il piano industriale di Fs 2025-2029.
Il business dell'alta velocità ha un valore di 8 miliardi di euro, secondo Fs.
L'anno scorso il governo di Giorgia Meloni aveva previsto di incassare circa 20 miliardi di euro in tre anni attraverso la vendita di asset statali, ma l'ultimo quadro di bilancio pluriennale sembra ridimensionare l'obiettivo.
Nell'ultimo anno il governo ha incassato circa 4 miliardi di euro vendendo il 52,5% di Mps (BIT:BMPS) e una partecipazione del 2,8% in Eni (BIT:ENI). La cessione di una quota fino al 14% di Poste Italiane (BIT:PST), inizialmente prevista per l'inizio di dicembre, è stata invece rinviata al prossimo anno.
Secondo Fs, prima di vendere parte dell'azienda, l'esecutivo dovrebbe adottare specifiche misure normative per rendere pienamente noti gli asset del gruppo e consentire la valutazione degli investitori.
Pur respingendo l'idea che il gruppo si avvii verso una privatizzazione, Donnarumma ha detto che Fs adotterà un nuovo modello di finanziamento per i nuovi investimenti basato sulla RAB, o regulated asset base, solitamente utilizzata per calcolare i ricavi nelle attività regolamentate e per le cessioni.
Da qui al 2029, Fs stima un incremento dei ricavi a
oltre 20 miliardi di euro e dell’Ebitda a 3,5 miliardi.
Fs, controllata dal Tesoro, si è impegnata a investire oltre 100 miliardi di euro nell'arco del piano, soprattutto nella rete ferroviaria del Paese.
Il gruppo è il maggior beneficiario in Italia dei fondi europei post-pandemia, con un totale di 25 miliardi di euro, di cui 10 mld già spesi.
(Giulia Segreti, versione italiana Francesca Piscioneri, editing Antonella Cinelli)