(Reuters) - I Paesi del G7, dopo la caduta del presidente siriano Bashar al- Assad, sono pronti a sostenere il processo di transizione del Paese che porti a un governo credibile e che garantisca i diritti umani, si legge in un comunicato.
"Siamo pronti a sostenere un processo di transizione che, in questo quadro, conduca a un governo credibile, inclusivo e non settario, che garantisca il rispetto dello stato di diritto, dei diritti umani universali, compresi i diritti delle donne, la protezione di tutti i siriani, incluse le minoranze religiose ed etniche, nonché la trasparenza e la responsabilità", si legge.
"Il G7 lavorerà e sosterrà pienamente un futuro governo siriano che rispetti questi standard e che emerga da tale processo".
L'avanzata fulminea di un'alleanza di militanti guidata da Hayat al-Tahrir al-Sham (Hts), un ex affiliato di al-Qaeda, ha segnato una delle più grandi svolte per il Medio Oriente in generazioni. La caduta di Assad ha spazzato via un bastione dal quale l'Iran e la Russia esercitavano la loro influenza in tutto il mondo arabo.
Il mondo aspetta adesso di capire che tipo di governo si formerà in Siria.
I Paesi del G7, al momento a guida italiana, si dicono "fiduciosi che chiunque desideri un ruolo nel governo della Siria dimostrerà un impegno per i diritti di tutti i siriani, eviterà il collasso delle istituzioni statali, lavorerà alla ripresa e riabilitazione della Nazione e garantirà le condizioni per un ritorno sicuro e dignitoso, su base volontaria, di tutti coloro che sono stati costretti a fuggire dal Paese".
(Francesca Piscioneri, editing Antonella Cinelli)