LONDRA (Reuters) - La Gran Bretagna ha agito coordinandosi da vicino con gli Stati Uniti, e non ha insistito per mantenere un gate aperto all'aeroporto di Kabul, dove un attentatore si è fatto esplodere uccidendo 13 soldati statunitensi e decine di civili afghani.
Ad annunciarlo è stato oggi il segretario agli Esteri Dominic Raab.
Secondo un report di Politico pubblicato ieri, le forze statunitensi hanno deciso di mantenere aperto l'Abbey Gate più a lungo di quanto avrebbero voluto per consentire alla Gran Bretagna di portare avanti l'evacuazione del proprio personale.
"Abbiamo il nostro personale civile all'esterno del centro di smistamento ad Abbey Gate, ma non è corretto suggerire che, a parte per mettere al sicuro il nostro personale civile all'interno dell'aeroporto, stiamo insistendo per lasciare aperto il gate", ha detto Raab a Sky News.
Secondo il segretario agli Esteri, la Gran Bretagna ha intrapreso misure di contenimento, come ad esempio invitare le persone a non andare in aeroporto.
"Abbiamo anche portato il nostro team di civili che precedentemente si trovava al Baron Hotel all'aeroporto, perché era molto vicino a dove si era verificato l'attacco terroristico, e chiaramente non era un luogo sicuro, ma nessuna di queste misure avrebbe avuto bisogno di un prolungamento dell'apertura di Abbey Gate", ha detto Raab a Bbc News.
Raab ha difeso le sue azioni in risposta alla presa di potere dei talebani in Afghanistan, liquidando le notizie che affermano che non sia stato fatto abbastanza per prepararsi.
Raab, che durante i momenti cruciali dell'offensiva talebana si trovava in vacanza, non ha contattato i ministri degli Esteri di Afghanistan e Pakistan nei sei mesi precedenti alla crisi, secondo quanto riferisce il Sunday Times.
"La politica è un gioco duro" ha detto Raab. "Credo che chiunque perda del tempo nel mezzo di una crisi per fornire delle notizie totalmente inaccurate e distorte manchi di qualsiasi credibilità e sia a sua volta interessato a scaricare il barile".
Secondo Raab, la Gran Bretagna è riuscita a garantire un passaggio sicuro a 17.000 persone, inclusi 5.000 cittadini britannici, a partire da aprile, ritenendo che solo "poche centinaia" rimangano ora in Afghanistan.
(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Roma Francesca Piscioneri)