Investing.com – Il dollaro USA è in calo dai massimi di 2 anni e mezzo contro lo yen questo lunedì, con lo yen che di risolleva in attesa dell’esito del vertice di politica monetaria che si terrà domani presso la Banca del Giappone, mentre l’euro rimane quasi invariato contro il biglietto verde durante i tranquilli scambi di quest’oggi.
Nel corso della mattinata europea, il dollaro ha toccato il minimo della seduta contro lo yen, con il cambio USD/JPY in calo dello 0,62% a 89,51.
Si prevede che la BoJ implementi misure di allentamento più aggressive, ed adotti un target di inflazione del 2%, per rispondere alla pressione politica del governo del Primo Ministro Giapponese Shinzo Abe che preme per misure più forti per combattere la deflazione.
Il biglietto verde è rimasto invariato contro l’euro, con il cambio EUR/USD in calo dello 0,7% a 1,3304.
L’euro rimane supportato, si attenuano infatti le preoccupazioni sulla crisi del debito nella zona euro.
Il sentimento dei mercati ha trovato il supporto grazie alle speranze di un accordo a breve termine per superare lo stallo nelle negoziazioni sul tetto di spesa negli USA, dopo che i Repubblicani hanno dichiarato che la prossima settimana voteranno per garantire una proroga di tre mesi al raggiungimento del tetto massimo del debito.
Il dollaro è vicino al massimo delle ultime nove settimane contro la sterlina, con il cambio GBP/USD in aumento dello 0,1% a 1,5875.
La sterlina rimane sotto pressione a seguito dei deboli dati ufficiali di venerdì sulle vendite al dettaglio, che hanno alimentato i timori sulla recessione dell’economia inglese nell’ultimo trimestre del 2012.
Il dollaro è sceso contro il franco svizzero, con il cambio USD/CHF in calo dello 0,32% a 0,9315.
Il biglietto verde viene scambiato in range stretto contro le valute Canadesi, Australiane e Neozelandesi con il cambio USD/CAD in salita dello 0.13% a 0.9930, il cambio AUD/USD che segna un + 0.07% a 1.0516 e il cambio NZD/USD in calo dello 0.08% a 0.8354.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,04% a 80,10.
Gli scambi di oggi si prevedono piuttosto tranquilli, con i mercati statunitensi chiusi per festa nazionale.
Nel corso della mattinata europea, il dollaro ha toccato il minimo della seduta contro lo yen, con il cambio USD/JPY in calo dello 0,62% a 89,51.
Si prevede che la BoJ implementi misure di allentamento più aggressive, ed adotti un target di inflazione del 2%, per rispondere alla pressione politica del governo del Primo Ministro Giapponese Shinzo Abe che preme per misure più forti per combattere la deflazione.
Il biglietto verde è rimasto invariato contro l’euro, con il cambio EUR/USD in calo dello 0,7% a 1,3304.
L’euro rimane supportato, si attenuano infatti le preoccupazioni sulla crisi del debito nella zona euro.
Il sentimento dei mercati ha trovato il supporto grazie alle speranze di un accordo a breve termine per superare lo stallo nelle negoziazioni sul tetto di spesa negli USA, dopo che i Repubblicani hanno dichiarato che la prossima settimana voteranno per garantire una proroga di tre mesi al raggiungimento del tetto massimo del debito.
Il dollaro è vicino al massimo delle ultime nove settimane contro la sterlina, con il cambio GBP/USD in aumento dello 0,1% a 1,5875.
La sterlina rimane sotto pressione a seguito dei deboli dati ufficiali di venerdì sulle vendite al dettaglio, che hanno alimentato i timori sulla recessione dell’economia inglese nell’ultimo trimestre del 2012.
Il dollaro è sceso contro il franco svizzero, con il cambio USD/CHF in calo dello 0,32% a 0,9315.
Il biglietto verde viene scambiato in range stretto contro le valute Canadesi, Australiane e Neozelandesi con il cambio USD/CAD in salita dello 0.13% a 0.9930, il cambio AUD/USD che segna un + 0.07% a 1.0516 e il cambio NZD/USD in calo dello 0.08% a 0.8354.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,04% a 80,10.
Gli scambi di oggi si prevedono piuttosto tranquilli, con i mercati statunitensi chiusi per festa nazionale.