NEW YORK (Reuters) - L'euro resta sulla difensiva, senza approfittare del clima di minore avversione al rischio che si respira oggi sui mercati e che consente alle borse di viaggiare col segno più, nonostante dalla Cina continuino a giungere nuovi segnali di debolezza economica.
La sequenza recente di dati dalla zona euro, ieri l'inflazione tornata in negativo e oggi i Pmi che confermano il rallentamento, quasi lo stallo, del settore manifatturiero, alimentano le attese di una risposta di peso da parte della Bce nel meeting della settimana prossima.
** Nel primo pomeriggio l'euro/dollaro si conferma entro una fascia di oscillazione giornaliera molto ristretta, tra 1,0856, minimo da quattro settimane, e 1,0893. Solo una ventina di giorni fa il cambio era salito ai massimi da tre mesi e mezzo a 1,1377.
** Un trader spiega che "le condizioni per un'ulteriore discesa dell'euro si stanno consolidando, ma il movimento sarà lento. Questo perché gli investitori temono che la Bce possa deludere, proprio come successo lo scorso dicembre".
** D'altra parte sul fronte Fed si rafforza la prospettiva quanto meno di un allungamento dei tempi prima del prossimo rialzo dei tassi. Intervenendo stamane ad un convegno in Cina, il presidente della Fed di New York Dudley ha affermato che ci sono rischi al ribasso sull'outlook economico e inflazionistico Usa.
** L'euro recupera marginalmente nei confronti dello yen, anche se il cambio resta in vista del minimo da aprile 2013 di 122,09 toccato ad inizio seduta.
** In apprezzamento lo yuan, nonostante i deboli dati cinesi della mattinata, dopo che la banca centrale di Pechino ha fissato oggi il cosiddetto 'mid point' del dollaro/yuan in ribasso (a 6,5385). Il cambio 'off shore' ha toccato un minimo di seduta a 6,5404.