Investing.com – Il caso Mastrapasqua è “scoppiato” tra le mani di letta il quale ha immediatamente fatto saper che la situazione era intollerabile: inconciliabile ricoprire un’alta carica in un ente pubblico, contemporaneamente ad ulteriori incarichi, il mandato va portato avanti “in esclusiva”.
Mastrapasqua ha atteso e poi, di fronte alla risolutezza dei commenti del premier, e al concretizzarsi della possibilità di azioni giudiziarie nei suoi confronti, ha presentato le sue dimissioni, senza attendere oltre.
L’errore sta non tanto nel comportamento di chi ricopre tanti incarichi contemporaneamente, atteggiamento censurabile unicamente in base ad un giudizio strettamente personale, ma nella legge che glielo consente.
Al di là degli eventuali illeciti che l’ex presidente dell’Inps avesse perpetrato nell’esercizio delle sue funzioni, e per i quali giudicherà la magistratura, è bene ricordare che Mastrapasqua è stato eletto – caso unico - con voto unanime delle due Commissioni Lavoro di Camera e Senato.
Ora il governo è corso ai ripari approvando a tempo di record un disegno di legge che prevede l’incompatibilità delle posizioni di vertice degli enti pubblici nazionali di particolare importanza, come Inps e Istat, con altri incarichi.
Per la successione alla presidenza dell’INPS,i nomi meglio piazzati sembrano essere quelli dell’ex ministro Tiziano Treu e di Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl.