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MEDIO ORIENTE: Quattro soldati italiani feriti in attacco a base Unifil in Libano - fonti

Pubblicato 22.11.2024, 14:12
© Reuters. Veicoli delle forze di pace dell'ONU (Unifil) percorrono una strada tra le ostilità in corso tra Hezbollah e le forze israeliane, a Marjayoun, vicino al confine con Israele, nel Libano meridionale, il 19 novembre 2024. REUTERS/Karamallah Daher

(Reuters) - Di seguito gli aggiornamenti sul conflitto in corso in Medio Oriente:

14,00 - Quattro soldati italiani sono stati feriti in un attacco al quartier generale della forza di pace Unifil a Shama, nel sud del Libano, hanno dichiarato due fonti governative.

"Quattro soldati italiani sono stati leggermente feriti, ma non sono in pericolo di vita", ha dichiarato una delle fonti, aggiungendo che è in corso un'indagine.

Unifil è la missione dispiegata nel Libano meridionale per monitorare la linea di demarcazione con Israele, un'area che ha visto più di un anno di ostilità tra le truppe israeliane e i combattenti di Hezbollah sostenuti dall'Iran.

La premier Giorgia Meloni ha definito gli attacchi "inaccettabili" e ha rinnovato l'appello "affinché le parti sul terreno garantiscano, in ogni momento, la sicurezza dei soldati di Unifil e collaborino per individuare in tempi brevi i responsabil"

11,15 - Berlino esaminerà attentamente i mandati d'arresto emessi dalla Corte penale internazionale (Cpi) per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant, ma non prenderà ulteriori provvedimenti finché non sarà programmata una visita in Germania. 

Lo ha detto un portavoce del governo tedesco.

"Il governo della Germania è stato coinvolto nella creazione dello statuto della Corte penale internazionale ed è uno dei maggiori sostenitori della Cpi - questo atteggiamento è anche l'esito della storia tedesca", ha aggiunto il portavoce.

"Allo stesso tempo, una conseguenza della storia tedesca è che condividiamo relazioni uniche e una grande responsabilità con Israele".

10,30 - Cipro, che ha stretti legami con Israele, considera i mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale (Cpi) come vincolanti in linea di principio.

Lo ha dichiarato una fonte governativa a Reuters.

"La decisione è in fase di analisi e non abbiamo commenti in merito. In linea di principio, le decisioni della Corte penale internazionale sono rispettate e vincolanti”, ha dichiarato la fonte governativa, che ha chiesto l'anonimato.

10,15 - L'Irlanda sarebbe pronta ad arrestare il premier israeliano Benjamin Netanyahu se venisse nel Paese a seguito del mandato di arresto della Corte penale internazionale emesso ieri, ha dichiarato il premier Simon Harris.

“Assolutamente sì. Sosteniamo le corti internazionali e applichiamo i loro mandati”, ha dichiarato Harris all'emittente nazionale Rte quando gli è stato chiesto se Netanyahu sarebbe stato arrestato se si fosse recato in Irlanda per qualsiasi motivo.

10,10 - La Slovenia rispetterà i mandati di arresto per Israele e per i leader di Hamas emessi dalla Corte penale internazionale e “li rispetterà pienamente”, ha dichiarato il premier Robert Golob all'agenzia di stampa slovena Sta.

10,00 - Il premier ungherese Viktor Orban ha dichiarato che inviterà il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a visitare l'Ungheria, affermando che garantirà che il mandato di arresto della Corte penale internazionale contro Netanyahu “non sarà osservato”.

La Corte penale internazionale ha emesso ieri mandati di arresto per Netanyahu e il suo ex capo della difesa, nonché per un leader di Hamas, Ibrahim Al-Masri, per presunti crimini di guerra e crimini contro l'umanità nel conflitto di Gaza.

© Reuters. Veicoli delle forze di pace dell'ONU (Unifil) percorrono una strada tra le ostilità in corso tra Hezbollah e le forze israeliane, a Marjayoun, vicino al confine con Israele, nel Libano meridionale, il 19 novembre 2024. REUTERS/Karamallah Daher

Orban, il cui Paese detiene la presidenza semestrale a rotazione dell'Unione Europea, ha dichiarato alla radio di Stato che il mandato di arresto della Corte penale internazionale è “sbagliato” e ha affermato che il leader israeliano potrà condurre i negoziati in Ungheria “in adeguata sicurezza”.

“Oggi inviterò il premier israeliano Netanyahu a visitare l'Ungheria e in quell'occasione gli garantirò che se verrà, la sentenza della Corte penale internazionale non avrà alcun effetto in Ungheria e non ne seguiremo i contenuti”, ha dichiarato il premier ungherese.

(Tradotto da Redazione Danzica, editing Redazione Milano/Roma)

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