ROMA (Reuters) - L'Italia ribadisce il proprio impegno a sostenere l'Ucraina e conferma di voler lavorare per attuare l'accordo sul prestito a Kiev garantito da asset russi congelati in Europa.
Lo ha detto la premier Giorgia Meloni intervenendo in Senato per le comunicazioni al Parlamento in vista del Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre 2024. In agenda, oltre al conflitto in Ucraina, la crisi mediorientale e l'immigrazione.
"Non ci rassegniamo, come pure in molti suggeriscono, all'idea di abbandonare l'Ucraina, all'idea che di fronte alla violazione del diritto internazionale dovremmo chiudere un occhio, banalmente perché sappiamo che quando saltano le regole le crisi si moltiplicano e tutti ne paghiamo le conseguenze", ha detto Meloni, ritenendo che gli effetti "destabilizzanti" della guerra della Russia a Kiev stiano "contribuendo ad accendere nuovi focolai di crisi", come in Medio Oriente.
"Continueremo a lavorare, per attuare l’accordo per il prestito garantito dagli interessi generati dagli asset russi immobilizzati in Europa, importante risultato raggiunto dalla presidenza italiana del G7", ha detto.
E a proposito dell'escalation militare in Libano e degli attacchi israeliani alle postazioni dell'Unifil, Meloni ha ribadito che si tratta di una azione priva di ogni giustificazione in "palese violazione di quanto stabilito dalla risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite".
"Pretendiamo che venga garantita la sicurezza dei nostri soldati, sia di quelli impegnati nella missione Unifil dell'Onu sia di quelli impegnati nella missione bilaterale Mibil, che insieme al resto della comunità internazionale hanno contribuito per anni alla stabilità lungo il confine Israelo-libanese", ha detto la premier.
Meloni ha anche parlato delle recenti elezioni in Venezuela, dicendo che l'Italia non riconosce la vittoria del presidente Nicolas Maduro, e ha condannato "l'inaccettabile repressione del regime".
(Stefano Bernabei, editing)