BERLINO (Reuters) - Domenica prossima la cancelliera tedesca Angela Merkel inizierà un viaggio in Africa per cercare opportunità di investimento che, nelle speranze del suo governo, rafforzeranno anche lo sviluppo economico del continente e contribuiranno a ridurre le ondate migratorie verso l'Europa.
Lo scorso anno almeno un milione di migranti sono giunti in Germania, in gran parte da Siria e Iraq, indebolendo la popolarità della cancelliera tra gli elettori. L'accordo tra Unione Europea e Turchia ha poi contribuito a ridurre il flusso di arrivi dal Medio Oriente e dall'Asia, ma migliaia di persone cercano ancora di attraversare il Mediterraneo ogni giorno dall'Africa, diretti in Europa.
"La pressione migratoria aumenterà drammaticamente nei prossimi anni se non facciamo in modo di generare prospettive economiche nei paesi africani", ha detto a Reuters il ministro tedesco dello Sviluppo Gerd Mueller.
Merkel ha parlato dell'Africa, con i suoi 1,2 miliardi di abitanti, come il "problema centrale" nella questione migratoria, e il mese scorso ha detto che la Ue deve stabilire accordi sui migranti con i paesi nordafricani sulla linea dell'accordo con la Turchia.
Da domenica a martedì, la cancelliera visiterà Mali, Niger ed Etiopia in quello che è il primo viaggio di oltre un giorno in Africa dal 2011.
Germania, Francia e Italia vogliono stringere partnership particolarmente strette con Niger e Mali, considerati come stati centrali nella questione dei migranti. In Mali, la Germania ha 500 militari nell'ambito della missione di peacekeeping dell'Onu.
Merkel, che non ha ancora reso noto se nel 2017 si presenterà come cancelliera, vuole discutere di aiuti bilaterali e investimenti economici, piuttosto che di accordi di rimpatrio.
Secondo Mueller il settore dell'energia è quello dove ci sono opportunità per una "win-win partnership" sia per l'Africa che per la Germania, pioniera dello sviluppo della tecnologia solare.
Ma l'esperienza del progetto di energia rinnovabile Desertec, lanciato trionfalmente in Germania nel 2009, ha lasciato gli imprenditori scettici sull'applicazione di schemi che gli investitori temono, per i rischi di sicurezza legati agli investimenti in Africa.
Desertec puntava a fornire il 15% del fabbisogno energetico europeo grazie ai parchi solari ed eolici in Nord Africa e Medio Oriente entro il 2050, ma la maggior parte dei suoi azionisti si sono poi ritirati.
"Ci serve un piano Marshall per l'Africa", dice ora Mueller, che guarda ad attori internazionali che possano dare il loro sostegno, mentre la Germania si prepara a fare dell'Africa il punto di principale interesse della sua presidenza G20, l'anno prossimo.
Berlino è anche disposta a lavorare con la Cina a progetti infrastrutturali: "Stiamo cercando di fare progetti comuni coi cinesi", ha confermato un consigliere di Merkel.
(Andreas Rinke)
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