ROMA (Reuters) - Amnesty International ha accusato le autorità italiane per una serie di espulsioni illegali e maltrattamenti di migranti e rifugiati, provocati anche dalle pressioni dell'Unione europea per evitare il passaggio di persone all'interno delle frontiere interne.
In un rapporto diffuso oggi, e stilato sulla base di oltre 170 interviste, l'associazione per i diritti umani segnala in particolare pestaggi di migranti che non volevano farsi prendere le impronte digitali ed espulsioni verso paesi "le cui autorità hanno commesso terribili atrocità", come è il caso del Sudan, dice Amnesty.
"Determinati a ridurre il movimento di migranti e rifugiati verso altri stati membri, i leader europei hanno spinto le autorità italiane ai limiti, e talvolta oltre i limiti, della legalità", dice Matteo de Bellis, ricercatore di Amnesty International sull'Italia.
"Il risultato è che persone traumatizzate, arrivate in Italia dopo esperienze di viaggio strazianti, vengono sottoposte a procedure viziate e in alcuni casi a gravi violenze da parte della polizia, così come a espulsioni illegali".
Secondo i dati del Viminale aggiornati al 27 ottobre scorso, nel 2016 sono giunti sulle coste italiane oltre 158.000 migranti, più che nello stesso periodo del 2014 e del 2015.
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