di Francesca Piscioneri e Angelo Amante
ROMA (Reuters) - Il Decreto Dignità sarà modificato e gli imprenditori lo dovranno giudicare nella sua versione finale, dice il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, mentre l'approdo del testo in aula alla Camera è stato rinviato al 30 luglio per la discussione generale.
Il ministro, che ha fortemente voluto il decreto, cerca così di rassicurare le imprese, dopo le dure critiche piovute ieri sul primo provvedimento economico del governo giallo-verde da parte degli imprenditori veneti, tradizionale bacino elettorale leghista.
Le critiche riguardano in particolare la stretta sui contratti a termine e il possibile impatto negativo sugli investimenti. "Le rigidità che questo decreto legge introduce avranno solo l'effetto di far perdere le occasioni che un'economia in lenta ripresa sta creando", hanno detto il presidente di Assindustria Venetocentro, Massimo Finco, e il presidente vicario Maria Cristina Piovesana.
Di Maio si è limitato a rispondere che "il Dl Dignità non è stato ancora approvato, stiamo apportando delle modifiche e bisogna considerarlo alla fine del ciclo parlamentare. Si sta criticando il decreto che non è stato ancora modificato".
La discussione generale del dl Dignità alla Camera si sarebbe dovuta tenere domani, ma la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha deciso di rinviarla a lunedì prossimo. Si attendono ancora gli emendamenti del governo su voucher e incentivi, con la Lega che preme per la reintroduzione dei voucher nei settori del turismo e dell'agricoltura.
Di Maio, dal canto suo, accetta di rilanciare i buoni lavoro aboliti lo scorso anno a patto di imporre dei limiti al loro utilizzo.
Il decreto, nelle intenzioni del ministro, dovrebbe dare un segnale di attenzione ai lavoratori precari stringendo le maglie del ricorso ai contratti a termine. Proprio su questo punto si è accesa la polemica tra il governo e l'Inps. La relazione tecnica al decreto, basata sui dati forniti dall'istituto, stima oltre 3.000 posti di lavoro in meno quest'anno e altri 8.000 in meno l'anno, non cumulati, dal 2019 al 2028.
PARLAMENTARI DI MAGGIORANZA RASSICURANO IMPRENDITORI
Reuters ha sondato parlamentari leghisti e 5 stelle eletti in Veneto, per comprendere se le istanze degli imprenditori del Nord-Est saranno accolte e che impatto avranno sul decreto in fase di conversione in legge.
La deputata veneta del Carroccio Giorgia Andreuzza sottolinea che sul decreto Dignità "stiamo ancora lavorando e il tavolo è ancora in corso e la partita non è chiusa". Fin dall'inizio la Lega ha mostrato freddezza sul provvedimento, e Matteo Salvini ha disertato il Consiglio dei ministri che ha varato il decreto.
Massimo Bitonci, sottosegretario leghista all'Economia, chiede di valutare l'operato del governo "attendendo qualche mese: non si può guardare con occhio sospetto l'unico provvedimento, tra l'altro di una portata anche molto settoriale".
Bitonci sottolinea poi che sul tavolo c'è "lo sblocco di investimenti per 80 miliardi di euro per la Pubblica Amministrazione, una flat tax su cui si sta lavorando ad una ipotesi che potrebbe vederla inserita già nella legge di bilancio di quest'anno per il 2019, il tema della semplificazioni, di una pace fiscale a 360 gradi".
Prova a offrire garanzie agli imprenditori anche il Movimento 5 Stelle, assicurando che "nella prossima legge di stabilità ci sarà ampio spazio per investimenti e riduzione della pressione fiscale", dice il deputato Raphael Raduzzi, eletto in Veneto. Per il senatore Giovanni Endrizzi "anche nell'iter residuo di questo provvedimento ci sarà modo di considerare anche altri ulteriori contributi".