MILANO (Reuters) - La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione per Silvio Berlusconi e per tutti gli altri imputati del cosiddetto caso "Ruby Ter" e ha disposto un processo d'appello per 23 imputati accusati di corruzione giudiziaria.
L'ex premier - che ovviamente non sarà riprocessato essendo deceduto quattro mesi sopo l'assoluzione generale decisa dal Tribunale di Milano nel febbraio 2023 - era accusato di aver pagato testimoni, per la maggior parte giovani invitate alle feste nella villa di Arcore, nel cosiddetto processo Ruby che lo aveva visto assolto in via definitiva nel 2015.
Secondo il Tribunale di Milano, collegio presideuto dal giudice Marco Tremolada, tutte le imputate non potevano essere condannate per falsa testimonianza e per corruzione semplicemente perché la falsa testimonianza e la corruzione la possono commettere solo i testimoni, obbligati a dire la verità. E tutte loro, secondo i giudici, avrebbero invece dovuto essere interrogate come indagate, veste che garantisce la facoltà di mentire e ricevere denaro.
La Corte di Cassazione ha invece accolto il ricorso presentato dai pm milanesi Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, e ha stabilito che la veste corretta era quella di testimoni e ha stabilito un processo d'appello a Milano per tutte, per il solo reato di corruzione in atti giudiziari, perché nel frattempo il reato di falsa testimonianza è andato prescritto.
Fra le 23 persone che dovranno essere riprocessate c'è anche Karima El Mahroug, il cui nome d'arte "Ruby Rubacuori" ha battezzato i diversi processi per i reati, a vario titolo, di concussione, prostituzione minorile e favoreggiamento della prostituzione, che sono seguiti al suo interrogatorio in questura a Milano nel maggio 2010, quando aveva 17 anni.
La difesa dell'ex premier aveva definito i pagamenti alle ragazze come risarcimenti alle donne per il danno reputazionale subito a causa del loro coinvolgimento nello scandalo.
Berlusconi e tutti gli imputati hanno sempre respinto ogni addebito.
Il processo Ruby Ter, cominciato nel luglio 2017, è stato sospeso in totale per più di due anni (esattamente per 828 giorni) soprattutto per i legittimi impedimenti presentati da Berlusconi, in gran parte dovuti alle sue condizioni di salute, a causa del Covid di cui si era ammalato nell'autunno 2020.
(Emilio Parodi, editing Stefano Bernabei)