SAN MARINO (Reuters) - In passato si andava a San Marino per evitare le tasse e collezionare francobolli. Ora, il micro-stato sta puntando su una nuova strada per attirare visitatori: il turismo vaccinale.
Il mese scorso, il più piccolo stato indipendente d'Europa dopo la Città del Vaticano e il Principato di Monaco ha iniziato a offrire ai turisti il vaccino russo contro il Covid-19 Sputnik V. Finora, circa 250 persone hanno ricevuto la prima dose.
Gli hotel gestiscono le pratiche burocratiche dopo aver ricevuto le richieste via e-mail. I visitatori in genere rimangono tre giorni sia per la prima che per la seconda dose di vaccino.
"L'ospite arriva, resta qui tre giorni, il giorno dopo l'arrivo viene accompagnato alla somministrazione della prima dose, e poi torna dopo 21 giorni per la seconda dose", ha detto Francesco Brigante, direttore dell'IDesign Hotel.
Il programma, che sta aiutando il settore turistico sammarinese a uscire dalla crisi dovuta al Covid, è riservato alle persone non residenti in Italia.
Igor Pershin, cittadino russo che vive in Repubblica Ceca, è andato a San Marino con la moglie e ha soggiornato all'IDesign dopo aver sentito parlare del progetto sulla tv russa.
"In Repubblica Ceca è difficile vaccinarsi, soprattutto per gli stranieri", ha detto Pershin. "Volevo fare solo il vaccino Sputnik e volevo farlo solo a San Marino, quindi ho prenotato un hotel".
San Marino non è un membro dell'Unione europea e lo Sputnik V non è stato ancora approvato per l'uso nel blocco. Il vaccino è in fase di revisione da parte del regolatore europeo, l'Agenzia europea del farmaco (Ema).
A parte il costo dell'albergo, il prezzo per due dosi di vaccino è di circa 50 euro.
"Siamo venuti qui dalla Germania perché vogliamo farci vaccinare con lo Sputnik V e perché in Germania non ci hanno ancora dato appuntamento", ha detto Gioele Cozzolino.
Lo stato di 61 chilometri quadrati ha iniziato a utilizzare lo Sputnik a febbraio e finora ha vaccinato 25.000 di persone, su una popolazione di 34.000.
San Marino, le cui origini risalgono al IV secolo, ha un solido settore bancario. Nel 2017, il Paese ha voltato pagina quando il Consiglio per gli affari economici e finanziari della Ue lo ha rimosso dalla lista nera dei Paesi non cooperativi.
(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614)