ROMA (Reuters) - I lavori per la realizzazione della terza linea metropolitana di Roma, in ritardo di anni, non verranno ulteriormente finanziati. Lo ha annunciato oggi la sindaca pentastellata Virginia Raggi.
"La società Roma Metropolitane ha fallito il suo obiettivo, generando costi enormi per la collettività. Abbiamo deciso di non ricapitalizzarla più", ha detto Raggi, riferendosi alla società partecipata che ha appaltato i lavori.
La linea C arriverà dunque alla fermata Colosseo-Fori, ma il Campidoglio, ha spiegato Raggi, valuterà tutte le possibili soluzioni.
Si tratta di un altro duro colpo per il settore delle costruzioni a Roma, dopo il no della giunta Raggi alle Olimpiadi 2024.
Nessun commento al momento dal consorzio Metro C, che comprende Astaldi, Vianini Lavori (unità del gruppo Caltagirone) e Ansaldo STS (MI:STS).
Il tratto iniziale della linea C, senza macchinisti a bordo, è stato inaugurato nel 2014 e sono state aperte finora 21 stazioni.
I lavori sono finanziati per altre tre stazioni, fino appunto a Colosseo-Fori, che dovrebbero essere aperte entro il 2020.
Non saranno invece finanziate altre 14 stazioni fino al Vaticano.
La linea, pensata per portare 600.000 passeggeri al giorno, ne trasporta attualmente appena 50.000.
L'assessore alla Mobilità Linda Meleo, intervenendo oggi all'assemblea capitolina, ha spiegato che il costo iniziale della Metro C era di "circa 3 miliardi da Pantano a Clodio-Mazzini, 25 chilometri e 30 stazioni. Oggi, con una tratta di soli 13 chilometri da Pantano a Fori imperiali, abbiamo speso praticamente circa 3,7 miliardi".
Oltre 10 persone sono state citate in giudizio dalla procura della Corte dei Conti del Lazio per gli sprechi e i ritardi nella costruzione della linea C. Gli imputati respingono le accuse.
(Crispian Balmer)