Alcuni commentatori che credono in un nuovo ciclo negativo, sostengono che l’economia mondiale non si è ancora ripresa dalla recessione del 2008-2009. E’ chiaro che questo è del tutto falso. L’indicatore della produzione industriale mondiale che comprende i paesi G7 e le 7 maggiori economie dei paesi emergenti (cosiddetti paesi ‘E7’) a luglio ha superato del 4% il valore massimo registrato prima della recessione.
E’ un fatto che la produzione industriale dei G7 sia ancora dell’8% inferiore al valore massimo registrato prima della recessione, pur avendo recuperato il 15% rispetto al valore minimo toccato a inizio 2009. Tuttavia, questo andamento ‘al di sotto-alla pari’ riflette più che altro la crescente importanza dei paesi emergenti in termini di produzione e domanda piuttosto che la debolezza dell’economia mondiale. La produzione industriale dei paesi E7 è cresciuta del 36% da inizio 2009 ed è superiore del 23% rispetto al valore massimo registrato prima della recessione.
Negli ultimi due anni abbiamo paragonato il recente ciclo economico alla recessione del 1974-75 e alla successiva ripresa. A metà degli anni ‘70 la produzione industriale dei G7 era scesa del 12%, dinamica simile al calo del 14% registrato dalla produzione durante la recente recessione dai paesi G7 e E7 (negli anni ‘70 erano le economie dei G7 a dominare il mondo capitalistico, mentre gli E7 avevano economie poco sviluppate e isolate rispetto al resto del mondo). Nei due anni successivi al punto più basso della recessione di metà anni ‘70 - ovvero tra maggio 1975 e maggio 1977 - la produzione dei G7 crebbe del 16%, dato che può essere confrontato con la crescita pari al 21% registrata nel periodo febbraio 2009-febbraio 2011 dai paesi G7 e E7.
Anche la perdita di slancio dell’economia mondiale degli ultimi tempi ricorda quella degli anni ‘70. L’andamento dei due cicli è simile e indica che non ci sarà un’altra recessione mondiale e che la debolezza della produzione andrà scemando a fine 2011, prima della ripresa nel 2012. E’ interessante notare che tale scenario è anche suggerito da una più forte espansione della liquidità primaria nei paesi G7 a partire dalla primavera.
Commento a cura di Henderson Global Investors
E’ un fatto che la produzione industriale dei G7 sia ancora dell’8% inferiore al valore massimo registrato prima della recessione, pur avendo recuperato il 15% rispetto al valore minimo toccato a inizio 2009. Tuttavia, questo andamento ‘al di sotto-alla pari’ riflette più che altro la crescente importanza dei paesi emergenti in termini di produzione e domanda piuttosto che la debolezza dell’economia mondiale. La produzione industriale dei paesi E7 è cresciuta del 36% da inizio 2009 ed è superiore del 23% rispetto al valore massimo registrato prima della recessione.
Negli ultimi due anni abbiamo paragonato il recente ciclo economico alla recessione del 1974-75 e alla successiva ripresa. A metà degli anni ‘70 la produzione industriale dei G7 era scesa del 12%, dinamica simile al calo del 14% registrato dalla produzione durante la recente recessione dai paesi G7 e E7 (negli anni ‘70 erano le economie dei G7 a dominare il mondo capitalistico, mentre gli E7 avevano economie poco sviluppate e isolate rispetto al resto del mondo). Nei due anni successivi al punto più basso della recessione di metà anni ‘70 - ovvero tra maggio 1975 e maggio 1977 - la produzione dei G7 crebbe del 16%, dato che può essere confrontato con la crescita pari al 21% registrata nel periodo febbraio 2009-febbraio 2011 dai paesi G7 e E7.
Anche la perdita di slancio dell’economia mondiale degli ultimi tempi ricorda quella degli anni ‘70. L’andamento dei due cicli è simile e indica che non ci sarà un’altra recessione mondiale e che la debolezza della produzione andrà scemando a fine 2011, prima della ripresa nel 2012. E’ interessante notare che tale scenario è anche suggerito da una più forte espansione della liquidità primaria nei paesi G7 a partire dalla primavera.
Commento a cura di Henderson Global Investors