BARI (Reuters) - I carabinieri hanno arrestato stamani tre cittadini stranieri nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari su una presunta cellula terroristica che avrebbe progettato attentati in Italia e Gran Bretagna.
Lo riferiscono gli inquirenti, precisando che gli indagati, che godevano tutti della protezione umanitaria, risiedevano a Bari e nella provincia di Foggia.
Secondo gli inquirenti il gruppo progettava attacchi in particolare a Roma e Londra, anche se non risulta "assolutamente un attentato imminente in Italia", come ha spiegato in conferenza stampa il procuratore di Bari Giuseppe Volpe.
Sono state emesse ordinanze di custodia cautelare a carico di cinque persone: tre accusate di terrorismo internazionale (cittadini afghani, tra i 23 e i 30 anni, che vivono nel Cara di Palese) e due di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina (un 29enne afghano residente a Cerignola e un 24enne pakistano che vive a Bari), spiegano le fonti.
I carabinieri del Ros e del Nucleo investigativo di Bari hanno arrestato due afghani (uno deve rispondere di terrorismo internazionale e l'altro di favoreggiamento), a cui si è poi aggiunto, secondo quanto riferito da fonti investigative, il cittadino pakistano accusato di favoreggiamento, fermato a Milano.
Gli altri tre destinatari delle ordinanze si troverebbero in Afghanistan.
INDAGINE "INQUIETANTE", NO INPUT 007
Elisabetta Pugliese, della Procura Nazionale Antimafia, in conferenza stampa ha definito "inquietante" l'inchiesta: "Se è vero che stiamo imparando a convivere con un terrore che sembra lontano, questa indagine ha avvicinato la percezione di paura e pericolo".
Secondo gli inquirenti anche in Italia (oltre che in Francia e in Belgio) era nata una rete di sostegno logistico all'Is.
I presunti obiettivi della cellula, spiegano gli investigatori, erano stati fotografati accuratamente: aeroporti, porti, mezzi delle forze dell'ordine, centri commerciali, alberghi.
Le indagini sono scattate il 16 dicembre scorso, quando i carabinieri sono intervenuti all'Ipercoop di Santa Caterina a Bari dopo la segnalazione sulla presenza sospetta di quattro stranieri, uno dei quali stava riprendendo il centro commerciale con il cellulare su cui poi gli inquirenti hanno trovato anche un video dell'interno dell'aeroporto di Bari-Palese.
Il procuratore Volpe ha sottolineato che l'indagine "non nasce, come spesso accade, da un input dei servizi segreti ma da un’osservazione attenta di personaggi sospetti sul territorio da parte della nostra polizia giudiziaria, in particolare dei carabinieri di Bari".