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2 ETF da dividendi per chi cerca entrate passive

Pubblicato 31.05.2021, 13:14
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Quando i tassi di interesse sono bassi, i dividendi sono importanti per molti investitori a lungo termine. Comprare titoli da dividendo e reinvestirli per comprare più azioni probabilmente darà come risultato una considerevole crescita dei risparmi. Chi è vicino alla pensione tende a favorire titoli con dividendi affidabili da inserire in portafoglio.

Le aziende blue-chip ben consolidate solitamente distribuiscono una percentuale significativa dei loro utili sotto forma di dividendi. Queste compagnie tendono ad avere ampi fossati e sono resilienti nei periodi di downturn economico.

Gli investitori li considerano nomi difensivi. Dunque Wall Street solitamente reagisce bene agli annunci societari circa un aumento dei dividendi da parte di queste compagnie, che di solito sono tra i nomi più noti in America.

Abbiamo già parlato di ETF con succosi rendimenti dei dividendi (ad esempio, qui, qui e qui). L’articolo di oggi allarga il discorso e presenta altri due fondi che potrebbero essere adatti per chi vuole inserire degli ETF con dividendi stabili e rispettabili.

1. iShares Core High Dividend ETF

  • Prezzo attuale: 98,10 dollari
  • Range su 52 settimane: 76,23 - 100,48 dollari
  • Rendimento dividendo: 3,60%
  • Percentuale di spesa: 0,08% all’anno

L’iShares Core High Dividend ETF (NYSE:HDV) offre esposizione a titoli azionari USA che pagano dividendi alti. Dal suo lancio nel marzo 2021, gli asset gestiti hanno raggiunto i 7,05 miliardi di dollari.

HDV Weekly

Grafico settimanale HDV

HDV, che ha 75 possedimenti, replica i ritorni dell’indice Morningstar Dividend Yield Focus Index. In termini di settori, quello energetico ha il peso maggiore, con il 17,98%. Seguono sanità (16,15%) e prodotti di consumo (15,01%).

I primi dieci nomi compongono circa il 55% del fondo. In altre parole, l’ETF dipende molto dai nomi principali. Tra questi troviamo: Exxon Mobil (NYSE:XOM) (NYSE:XOM), JPMorgan Chase (NYSE:JPM), Johnson & Johnson (NYSE:JNJ), Verizon Communications (NYSE:VZ) e Chevron (NYSE:CVX).

Dall’inizio dell’anno, il fondo è schizzato di quasi il 12% ed ha segnato un massimo storico ad inizio maggio. I rapporti P/E forward e P/B si attestano rispettivamente a 23,44 e 3,28.

I lettori interessati ad investire su titoli ad alto rendimento dovrebbero tenere sotto controllo questo fondo. Ci piacciono molti dei nomi in esso compresi, che non necessariamente hanno preso parte ad alcuni dei rally speculativi dell’ultimo anno. Un potenziale calo verso i 95 dollari o meno migliorerebbe il margine di sicurezza.

2. Invesco S&P 500 High Dividend Low Volatility ETF

  • Prezzo attuale: 45,09 dollari
  • Range su 52 settimane: 31,56 - 46,49 dollari
  • Rendimento dividendo: 4,19%
  • Percentuale di spesa: 0,30%

L’Invesco S&P 500® High Dividend Low Volatility ETF (NYSE:SPHD) investe su aziende dell’indice S&P 500 con bassa volatilità e che offrono un alto rendimento del dividendo. Una volatilità più bassa implica un minore ribasso nel caso di un calo generalizzato del mercato. Tuttavia, dobbiamo notare che nelle prime settimane della pandemia nel 2020, anche SPHD è stato piuttosto volatile.

SPHD Weekly

Grafico settimanale SPHD

SPHD, che replica l’indice S&P 500 Low Volatility High Dividend Index, conta 52 possedimenti. Il fondo ha cominciato gli scambi nell’ottobre 2012 e gli asset netti ammontano a 3,14 miliardi di dollari. Le utenze al momento detengono il peso maggiore (17,92%), seguite da prodotti di consumo (15,40%) ed IT (12,74%).

I primi dieci nomi rappresentano quasi il 30% del fondo, che viene ribilanciato semestralmente, a gennaio e luglio. Nessun titolo attualmente ha un peso superiore al 3,75%.

In cima alla lista troviamo il servizio di archiviazione e gestione documenti Iron Mountain (NYSE:IRM), l’operatore di telecomunicazioni Lumen Technologies (NYSE:LUMN), Exxon Mobil, il gruppo di infrastrutture energetiche Kinder Morgan (NYSE:KMI) ed Altria Group (NYSE:MO) (NYSE:MO), uno dei più grandi produttori di sigarette e prodotti correlati.

Sull’anno in corso, SPHD ha visto ritorni di quasi il 20% ed ha toccato un massimo storico il 10 maggio. Considerato di quanto si è apprezzato il fondo negli ultimi mesi, potrebbero esserci all’orizzonte delle prese di profitto a breve termine. I potenziali investitori troverebbero un valore migliore a circa 42 dollari o meno. Ci piace la diversificazione settoriale nonché il fatto che il fondo non dipenda dai nomi principali.

Nota dell’editore: Non tutti gli asset descritti sono necessariamente disponibili su tutti i mercati regionali. Consultate un broker accreditato o un consulente finanziario per trovare strumenti simili che possano essere adeguati alle vostre esigenze. Questo articolo è a solo scopo informativo. È opportuno condurre una due diligence prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

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